Politica

Condannato il sindaco nel paese di Renzi

Lui predica: "Fuori gli indagati dal partito". Ma poi se ne ritrova una inguaiata in casa

Il sindaco Monica Marini
Il sindaco Monica Marini

Allora è davvero un vizietto del Pd. Non solo di Matteo Renzi. Assumere persone senza titoli è una moda tra i renziani della prima e anche dell'ultima ora. E pure di quelli che proprio, proprio tanto renziani non sono, ma pur sempre appartenenti al Partito democratico.

Semmai è quanto mai paradossale che il presidente del Consiglio strombazzi continuamente per un rinnovamento della politica con persone non condannate, predicando da buon samaritano la parabola del «fuori gli indagati dal Pd», e poi si ritrovi in casa sua con un sindaco condannato per aver contribuito a far assumere il direttore generale dell'amministrazione senza laurea (come è previsto per legge) proprio nel Comune dove risiede.

Torna oggi di grande attualità, infatti, quella storiaccia che riguardò, nel 2012, l'allora assessore alle Politiche sociali e sanitarie del Comune di Pontassieve (dove Renzi abita), Monica Marini, neosindaco cuperliano della cittadina toscana.
L'ex sindaco Marco Mairaghi di Pontassieve venne condannato dalla Corte dei conti, insieme appunto alla Marini, a risarcire il Comune con 251mila euro per aver assunto dal luglio 2009 all'ottobre 2011 l'ex sindaco di Cerreto Guidi (Firenze), Luca Fanciullacci, come direttore generale senza che questi avesse il titolo di laurea, necessario per legge per poter sedere in quell'ufficio. Tale sentenza si aggiunse poi alla precedente condanna di risarcimento, per 443mila euro, inflitta nel 2011 alla precedente giunta (della quale la Marini faceva sempre parte), relativa allo stesso incarico a Fanciullacci, ma per il periodo 2004-2009. La Corte sottolineò che Mairaghi e Marini (insieme anche ad altri assessori e funzionari) «hanno operato in un quadro di reiterate illegittimità ed illiceità, senza alcun riguardo all'ingente spesa per il bilancio comunale, che avrebbe dovuto essere tenuta ben presente anche considerate le ridotte dimensioni dell'ente tanto che in molti comuni tale figura non è stata mai istituita». Forte di questo prestigioso curriculum la Marini, nel maggio scorso, è stata eletta sindaco con il 74,45% di consensi.

Va detto, a onor del vero, che a Renzi lei sta un po' sulle scatole, non foss'altro perché ha sconfitto alle primarie il suo ex compagno di scuola (e renziano) Samuele Fabbrini, per soli 13 voti. Eppure fra i due ci sono delle somiglianze riguardo al metodo prescelto per le assunzioni pubbliche.

Anche Renzi è stato condannato dalla Corte dei conti. Quando era presidente della Provincia di Firenze ha assunto amici (tra cui il fido Marco Carrai) in posti di prestigio dell'ente senza che questi avessero i titoli di studio previsti per legge. La magistratura contabile rilevò un danno erariale di 2 milioni e 155mila euro (ripartito in 21 soggetti), ridotto poi dai giudici di primo grado, a un risarcimento di 50mila euro «in relazione a rapporti di lavoro a tempo determinato illegittimamente incardinati con diversi soggetti». Scelte non meritocratiche.

Scelte, semmai, renzinocratiche.

Commenti