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Contrordine, grillini: meno rabbia, più proposte

Il M5S prova a cambiare la comunicazione: "Abbiamo perso perché Renzi trasmette serenità costuttiva, mentre noi energia ansiosa"

Contrordine, grillini: meno rabbia, più proposte

Contrordine grillini: basta con la rabbia e con il voler distruggere tutto, è ora delle proposte. È questo in sintesi la nuova linea dettata al Movimento 5 Stelle dallo staff comunicazione.

"Gli italiani in questa fase difficile hanno dimostrato di aver bisogno di affidarsi a un uomo forte (fattore che ciclicamente torna nella storia, da Mussolini a Berlusconi) e hanno bisogno di serenità", si legge in un documento interno circolato tra i parlamentari, "Renzi ha saputo trasmettere serenità costruttiva, mentre noi abbiamo trasmesso energia sì, ma ansiosa e fatta percepire dai media e dagli altri competitor come distruttiva". Il "tonfo" alle Europee, quindi, è dovuto a un problema di comunicazione da correggere per tornare ad attirare elettori: "Renzi è stato capace di lasciare il segno con un messaggio di novità, grazie al suo linguaggio e ai suoi toni", scrivono ancora, "Renzi (volutamente) è apparso diverso dal suo stesso partito, un partito che non trascina, che non ha mai toccato le emozioni del Paese. E Renzi lo sapeva pure. Noi abbiamo cercato di sovrapporre l’immagine del premier a quella del suo partito (il messaggio del burocrate), lui ha sempre giocato a disallinearsi, a discostarsi dal suo partito".

In particolare, l'analisi sulle Europee mostra come il voto del 25 maggio "non è stato tanto pro-Renzi o pro-Pd, nonostante le percentuali bulgare, quanto contro il Movimento 5 stelle e lo spettro della paura, costruito finemente ed efficacemente per portare quindi tutti gli elettori in un alveo di sicurezza rappresentata da Renzi". In conclusione: "La chiamata alle armi contro la forza del male (riproduzione del modello anti berlusconiano) è riuscita tanto è vero che a sinistra, invece di esultare per un risultato mai ottenuto, hanno invece tirato un sospiro di sollievo (la Repubblica è salva) o inveito contro il grillino sconfitto".

Intanto qualcuno sta già cambiando atteggiamento: dopo che Grillo ha detto che il voto del 25 maggio non è stata una Caporetto, anche Alessandro Di Battista - lo stesso che si era detto "a pezzi" all'indomani delle Europee - ora parla di trionfo. "Chi è stato in piazza San Giovanni ha visto qualcosa di incredibile", scrive oggi su Facebook, "Non c'erano elettori ed eletti, c'erano cittadini informati. 5.807.362 persone hanno oggi, grazie al lavoro di tutti e grazie soprattutto alla rete, un livello di informazione altissimo, ancor più alto se considerata la scarsissima qualità e la malafede della stragrande maggioranza degli organi di stampa italiani asserviti come nell'Argentina di Videla. Questo non è un successo, è un trionfo! Oggi milioni di cittadini sanno che esistono le commissioni parlamentari, sanno cosa sia un emendamento, conoscono i limiti ma anche le opportunità
del bicameralismo. In tanti oggi (anche chi, legittimamente, non apprezza il M5S) hanno un livello di consapevolezza politica e istituzionale straordinario. Ripeto, il lavoro è lungo ma paga.

Pagano le agorà, paga la passione, paga l'impegno".

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