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In Bicocca i collettivi rossi giustificano gli orrori di Hamas

A Milano, negli spazi dell'università Bicocca, la Rete dei Comunisti presenterà un dossier che, partendo dai capisaldi delle ideologie del "lungo '68 italiano", giustifica gli orrori di Hamas

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La democrazia a senso unico nell’ideologia di sinistra è una forma di “dittatura” del pensiero che si esprime in maniera sempre più cristallina. E sono le università, che vengono ancora indicate come i luoghi del confronto e del dialogo per eccellenza, a mostrare maggiormente i segni della radicalizzazione e dell’integralismo rosso. Cambiare rotta, collettivo che si identifica come “Organizzazione giovanile comunista” e che trae ispirazione dal leninismo e dal marxismo, ha trasformato le principali università italiane in feudi esclusivi del pensiero rosso. Lo dimostra la capacità con la quale sono stati in grado di colonizzare gli spazi di molti atenei italiani, non lasciando spazio e modo di esprimersi a chi ha una visione diversa dalla loro.

Domani, mercoledì 21 febbraio, Cambiare rotta ha organizzato la presentazione del libro “La resistenza del popolo palestinese in una prospettiva storica”, un volume a cura della Rete dei Comunisti, con i quali il collettivo opera da tempo. L’evento si terrà all’interno degli spazi dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, in un’aula della stessa, con la presenza di Davide Bonfante, della Rete dei Comunisti. Quello che verrà presentato, come spiega la stessa RdC in un comunicato diffuso in rete, non è tanto un libro ma è un dossier “rivolto in particolare a quelle nuove generazioni che stanno animando oggi le piazze e le iniziative a fianco della Resistenza palestinese”. Nient’altro che pura propaganda comunista, che vuole istruire in qualche modo sui precetti del “Lungo ‘68 italiano”. Nel dossier, l’operazione “Diluvio” condotta da Hamas contro Israele il 7 ottobre, “ha reso evidente che non ci può essere la pace in Medio-Oriente senza il soddisfacimento delle storiche rivendicazioni palestinesi ed ha messo a nudo la natura dello Stato sionista”.

E ancora, Cambiare rotta sta portando negli spazi di una università statale chi giustifica quanto accaduto a ottobre, trasformando i terroristi di Hamas in “un popolo di combattenti in grado ciclicamente di imporre agli attori internazionali le proprie rivendicazioni”. Questi personaggi trovano ampia possibilità di espressione nelle università, dove invece non esiste, o è molto limitata, la possibilità di intervento di gruppi che non vertono sullo stesso pensiero di Cambiare rotta.

Emblematico uno dei casi più famosi, quello dell’ottobre 2022 alla Sapienza di Roma, dove il collettivo comunista tentò di assaltare un’aula in cui era in programma un evento organizzato da Azione universitaria, collettivo di destra. Tentarono di censurare la libertà di parola e dovette intervenire la polizia, con la quale ci furono scontri, per riportare la calma. Lo “squadrismo” di Cambiare rotta ricorda da vicino, molto da vicino, un altro tipo di squadrismo, ma di colore diverso, contro il quale i giovani rossi con il pugno chiuso, che inneggiano a Lenin e Stalin, dicono di combattere. Un fantasma esistente solo nelle loro ideologie, che rappresenta l’essenza della loro esistenza.

Forse l'unica.

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