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Il Csm spegne i sogni di Ingroia: non farà l'esattore delle tasse

Ingroia non farà l'esattore delle tasse. Il Csm spegne i suoi sogni: "Non può ricoprire l'incarico offertogli da Crocetta"

Il Csm spegne i sogni di Ingroia: non farà l'esattore delle tasse

Già s'immaginava a spasso per la Sicilia a stanare gli evasori per conto del governatore Rosario Crocetta, già sognava la stella da sceriffo appuntata sul petto, già si vedeva lontano da quella Aosta che nei giorni scorsi gli era stata prospettata per andare a vestire la toga. I colleghi magistrati, però, hanno infranto i suoi sogni di gloria: "Non sussiste l’interesse dell’amministrazione della giustizia". Oggi pomeriggio il Consiglio superiore della magistratura ha detto "no" all'ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia: non è autorizzato a ricoprire l’incarico di presidente di Riscossione Sicilia Spa, la società che si occupa di riscuotere le imposte nell’isola.

È stato un niet unanime quello espresso dalla terza commissione del Csm contro l’autorizzazione per il leader di Azione civile (già Rivoluzione civile) ad assumere la guida della società regionale, fino all’anno scorso partner della Monte dei Paschi di Siena. Un ente su cui lo stesso Crocetta, nei giorni scorsi, aveva espresso forti perplessità riguardo la passata gestione. "Svolgerò questo compito con la consueta passione e tenacia - aveva assicurato Ingroia nei giorni scorsi - per riaffermare la legalità e la giustizia sociale in una regione afflitta dalle vessazioni e dagli abusi". Una promessa che non deve aver convinto la commissione del Csm che ha prontamente respinto le richieste avanzate per ottenere l’aspettativa e il collocamento fuori ruolo. Già nelle ultime ore era, infatti, emerso un orientamento negativo della commissione, anche sulla base di tre precedenti: uno, risalente al 2010, con cui era stata respinta la richiesta del magistrato Sergio Casarella, che chiedeva l’aspettativa per guidare la direzione del personale dell’agenzia delle entrate. Il Csm, poi, aveva detto "no" anche a Maria Cristina Motta, chiamata a fare il direttore amministrativo della Asl 20 di Verona, così come a Salvatore Cirignotta, per il quale era stato proposto l’incarico di direttore generale della Asl di Palermo. Secondo Palazzo dei Marescialli, l’incarico non ha nulla a che vedere con le funzioni di magistrato. Fra i presupposti per concedere l’aspettativa o il fuori ruolo vi è, infatti, quello per cui l’incarico da ricoprire deve essere in qualche modo attinente con l’amministrazione della giustizia.

Una scoppola dietro l'altra. Prima l'incarico in Guatemala per le Nazioni Unite, poi la (dis)avventura alle elezioni e la sonora batosta sancita dagli italiani che hanno bocciato la sua lista, infine il mancato incarico da gabelliere. "Un tempo superstar - ha ironizzato il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri - oggi ramingo bocciato". E adesso? La decisione del plenum del Csm sul trasferimento ad Aosta è slittata a domani. L’esame della delibera proposta dalla terza commissione è stato rinviato dopo un ampio dibattito, concentrato soprattutto sul tipo di funzioni che l’ex leader di Rivoluzione Civile dovrebbe andare a svolgere nel capoluogo valdostano.

Giudice o pm? La delibera approvata in commissione propone per Ingroia il ruolo di giudice, ma i togati di Magistratura Indipendente hanno proposto di assegnarlo alla procura, dove c’è un posto vacante.

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