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Dava incarichi al figlio A Torino salta la testa della supermanager

Parentopoli, si è dimessa Anna Martina: era finita nel mirino per 4 appalti dati alla società dell'erede

Dava incarichi al figlio A Torino salta la testa della supermanager

Prima i boatos di stampa, poi l'inchiesta interna del Comune per quegli incarichi finiti alla società del figlio; quindi l'indagine ufficiale aperta dalla Procura, contro ignoti (per adesso) ma pronta a censurare i contratti sotto i 20mila euro affidati dal Comune senza gare d'appalto, e dulcis in fundo un nuovo filone di polemiche, legato ad altri incarichi diretti, quelli fatti da «Turismo Torino». Troppo, per continuare a minimizzare. Getta la spugna Anna Martina, la dirigente del Comune di Torino «regina» dei grandi eventi e della comunicazione da quasi vent'anni. Le dimissioni «irrevocabili» sono state presentate ieri al sindaco Piero Fassino che ha ringraziato con parole di circostanza: «apprezzamento per la sensibilità» e «ringraziamento sincero e non formale per la dedizione e la competenza profusa in questi anni».
Parole imbarazzate. Perché di imbarazzo, a Fassino e alla sinistra torinese tutta, questa storia ne ha creato parecchio. La vicenda, raccontata dal Giornale lo scorso 8 ottobre, in sintesi è questa. Anna Martina, già direttrice della comunicazione (ora si occupava di Attività internazionali) e guru dei grandi eventi torinesi dalle Olimpiadi del 2006 ai festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia (in sei anni il suo settore avrebbe distribuito ben 18 milioni di euro), tra il 2008 e il 2009, ha affidato alla Punto Rec Studios, di cui è socio il figlio Marco Barberis, quattro incarichi. Direttamente, e senza alcuna gara d'appalto: uno firmato soltanto da lei, uno da lei e da una sua dirigente, altri due solo da una dirigente. «Un errore», aveva minimizzato lei, sostenendo di non essersi nemmeno accorta del fatto che si trattasse della società del figlio. Ma a quella firma a sua insaputa hanno creduto in pochi. Fassino ha avviato un'indagine interna e si è presentato in Consiglio assicurando che chiarezza sarebbe stata fatta. La Procura ha aperto un'indagine conoscitiva riguardante tutti i 6.672 contratti fatti dal Comune di Torino senza gara d'appalto perché inferiori a 20mila euro. E nel frattempo si è aperto un nuovo filone polemico, quello di altri incarichi affidati direttamente sempre alla stessa Punto Rec Studios da «Turismo Torino», consorzio partecipato da Comune e Provincia. Probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Un addio al vetriolo, quello di Anna Martina. Lungi dallo scusarsi, l'ormai ex supermanager in una lettera inviata alla stampa se la prende con la «campagna mediatica del tutto sproporzionata, con oggettivi intenti inquisitori e talvolta diffamatori, aizzata da un ambiente politico malevolo e malsano». Insomma, dagli ai giornalisti, e anche ai grillini, probabilmente, visto che proprio una consigliera del Movimento 5 stelle tanto ha scavato sugli incarichi fino a scoperchiare il calderone. Martina smentisce di aver mai dato incarichi al marito (si erano incrociati per una mostra sui 150 anni dell'Unità d'Italia, lui curatore, lei supervisore degli spazi) e quanto al figlio glissa ancora: «Una sola volta – scrive – ho inavvertitamente firmato io un affidamento sotto la soglia. Errore oggettivamente ascrivibile alla mia responsabilità. Non credo che un errore, che in nulla ha danneggiato il servizio pubblico, possa scalfire la mia storia di persona seria, corretta e per bene, ma credo anche che le mie dimissioni siano l'unico modo per riprendermi l'onorabilità e per placare le aggressioni alla mia persona e alla mia famiglia».

E per far tirare un sospiro di sollievo a Fassino&Co.

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