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Decreto P.A., il Cdm rinvia

Trovato l’accordo tecnico-politico, ma il Cdm rinvia per approfondire a lunedì

Decreto P.A., il Cdm rinvia

Fumata nera. Il varo dei provvedimenti sulla Pubblica amministrazione viene procrastinato. Era all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi, ma è stato rinviato a lunedì prossimo. Il motivo, spiegato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, è dato dal fatto che bisogna "approfondire gli aspetti tecnici necessari a ripartire le norme contenute nel provvedimento di razionalizzazione della Pubblica amministrazione tra un decreto legge che conterrà le misure ritenute più urgenti e il disegno di legge".

Tra le misure al vaglio, "ci sono misure che riguardano un meccanismo importante di stretta sul fenomeno della cosiddetta flessibilità in entrata nelle pubbliche amministrazioni (contratti a termine e precariato) per contrastare il fenomeno del precariato da qui in poi e nello stesso tempo si affronterà con dei meccanismi che assicurino selettività il problema dell’enorme massa di precari che in questi numerosi anni si sono accumulati nelle pa anche in settori di servizi pubblici molto importanti quali la sanità e i servizi socio assistenziali", ha spiegato Griffi.

Che poi ha agigunto che ci sarà "un’ulteriore riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica in particolare in materia di consulenza e di auto blu e una soluzione all’annoso problema della tracciabilità dei rifiuti e altre misure in materia di imprese strategiche di rilevante interesse nazionale".

"Un segnale corretto ai fini della collaborazione e della condivisione dei contenuti fra le forze politiche che compongono la maggioranza": così Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, ha commentato la decisione del Cmd, aggiungendo che "i provvedimenti importanti, quali quelli sulla razionalizzazione e l’occupazione nelle Pubbliche Amministrazioni devono essere letti con attenzione, analizzati, studiati, approfonditi e discussi in cabina di regia, con un unico punto fisso, che è quanto sancito dalla nostra Costituzione: le assunzioni nella PA avvengono per concorso".

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