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Santanchè: "Tra 20 giorni rinasce Forza Italia"

La deputata seguirà la transizione. Resta il nodo della coabitazione con il segretario

Santanchè: "Tra 20 giorni rinasce Forza Italia"

Un partito di lotta e di governo, capace di riunire in sé anime diverse, di rievocare lo spirito vincente del '94 ricorrendo al brand di Forza Italia, ma anche di mettere in campo volti nuovi.

Il messaggio è stato recapitato forte e chiaro da Silvio Berlusconi allo stato maggiore del Pdl: «Questa volta nessun rinvio. Cambio tutto, preparatevi». Una trasformazione che simbolicamente passerà attraverso il trasloco da Via dell'Umiltà a Piazza San Lorenzo in Lucina - Berlusconi due giorni fa ha visitato la nuova sede insieme al deputato Ignazio Abrignani e ne ha ricavato una impressione positiva - e un sostanziale aggiustamento della squadra di comando. Nella prima linea del partito accanto al segretario Angelino Alfano, a Denis Verdini e al più defilato Sandro Bondi, acquisterà un ruolo importante Daniela Santanchè, coordinatore e di fatto reggente della transizione, in attesa di capire se il cambio di nome imporrà una procedura di sostanziale azzeramento di tutte le cariche.

La scelta della pasionaria azzurra è stata fortemente voluta dallo stesso Berlusconi il quale ha analizzato i sondaggi e ha verificato come la sua figura in questa fase possa contare su un consenso maggiore rispetto agli altri dirigenti. Nei ragionamenti dell'ex premier si è anche fatta strada la necessità di diversificare l'immagine del partito, affiancando al profilo più moderato e istituzionale di Alfano quello più «ribelle» della Santanchè. Un modo per creare competizione interna e risvegliare nuove energie dopo la sconfitta delle amministrative. Il ritorno a Forza Italia questa volta non potrà essere annacquato dentro tempi indefiniti perché il logo dovrà essere presente sulla scheda delle prossime Europee del maggio prossimo. La stessa Santanchè ieri a Porta a Porta ha annunciato che «tra 20 giorni rinasce Forza Italia. Un movimento presidenziale con Berlusconi leader». Insomma entro fine luglio un capitolo verrà chiuso e se ne aprirà un altro. Una accelerazione sulla quale si era soffermato anche Alfano, sempre a Porta a Porta, non senza una puntura di spillo indirizzata alla parlamentare di Cuneo. «Stiamo accelerando il progetto di ritorno a Forza Italia che è in stato avanzato e pressoché irreversibile», le sue parole. «Questa idea unitaria è importante e verrà accolta anche dai molti amici che non vengono da Forza Italia. Capisco quindi la gioia di Daniela Santanchè che non ne ha mai fatto parte e potrà finalmente esordire in questo partito». Una battuta riferita ai suoi trascorsi dal 2001 al 2008 nelle fila di An e successivamente ne La Destra.

È proprio sulla coabitazione tra i due dirigenti, caratterialmente così diversi, che si discute dentro il partito. Ed è chiaro che sarà lo stesso Berlusconi a dover svolgere il ruolo di «armonizzatore», per evitare che le fibrillazioni raggiungano livelli da allarme rosso. Anche perché la «mission» della nuova Forza Italia è chiara: restituire vigore e credibilità al contenitore dei moderati e reclutare imprenditori, manager e volti nuovi, come già si sta facendo in Lombardia, Piemonte e presto nel Nordest (non è un mistero che Berlusconi non abbia ancora rinunciato al corteggiamento di Guido Barilla). Dentro il Pdl, naturalmente il livello di consenso verso il brand delle origini è variabile. In molti, però, salutano con favore il fatto che si sia deciso di rompere gli indugi e fare chiarezza.

Sullo sfondo martedì prossimo in aula si svolgerà la votazione-thriller per l'elezione di un vicepresidente della Camera, poltrona lasciata libera da Maurizio Lupi. Un incarico che dovrebbe finire proprio alla Santanchè.

Ma sul quale è facile prevedere guerriglia parlamentare da parte del centrosinistra.

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