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"Dico ciò che penso". Il Cav cambia marcia durante la puntata

I fedelissimi invocano prudenza, ma su Renzi e Napolitano il leader azzurro sceglie di affondare i colpi. Alla fine si dice "contento e sollevato"

"Dico ciò che penso". Il Cav cambia marcia durante la puntata

«Sono contento e sollevato». A chi gli chiede come sia andato il rientro in campo dopo quello che in un paragone calcistico potrebbe essere un lungo infortunio, Silvio Berlusconi preferisce rispondere con un pizzico di prudenza. La registrazione di Porta a porta è sì finita, ma l'ex premier potrà capire se è davvero soddisfatto solo quando nel suo salotto di Arcore si rivedrà in televisione. D'altra parte, non è cosa di tutti giorni tornare in un talk show dopo oltre 14 mesi di assenza. Un'eternità a pensare che in poco più di un anno lo scenario si è ribaltato più volte, che si è passati da un quasi pareggio alle elezioni politiche al governo di Enrico Letta, dalla decadenza del leader di Forza Italia da senatore all'arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, senza contare - ultimo tassello - l'affidamento ai servizi sociali.

Eppure, quando alle 17.15 il Cavaliere varca il cancello degli studi Rai di via Teulada tutto sembra come prima, a partire dai balconi interni pieni di curiosi pronti a scattare foto o fare un video. Ad aspettarlo fuori ci sono alcuni esponenti della Giovane Italia di Annagrazia Calabria, in macchina con lui c'è Mariarosaria Rossi, mentre seguono a stretto giro il consigliere politico Giovanni Toti, la responsabile comunicazione Deborah Bergamini e pure il medico Alberto Zangrillo. Roberto Gasparotti, l'uomo che da vent'anni cura le immagini televisive di Berlusconi, è invece già sul posto da ore. Tutto, insomma, è stato preparato con grande cura in ogni dettaglio. Con tanto di vertice a Palazzo Grazioli per fare il punto sui contenuti, una riunione cui tra gli altri prendono parte Gianni Letta, Denis Verdini, Daniele Capezzone e Paolo Romani, oltre a Toti e Bergamini. E qui sulla necessità di puntare il dito sulla politica fiscale del governo concordano tutti.

Quello che arriva negli studi di Porta a porta è però un Berlusconi insolitamente inquieto, consapevole che tornare sulla scena dopo così tanto tempo non sarà una passeggiata. Un sorta di «nuovo debutto» per iniziare quella maratona tv che l'ex premier ha intenzione di portare avanti fino al voto del 25 maggio con l'obiettivo di riuscire in una «rimonta» che punta a raggiungere quota 25%. Ci sta, dunque, che il leader di Forza Italia inizi in sordina e che solo dopo il giro di boa finisca per spingere sull'acceleratore affondando colpi non tanto sulla magistratura (perché, seppure al pelo, rimane entro i limiti imposti dal tribunale di Sorveglianza) quanto su Giorgio Napolitano. E questa volta ce n'è anche per Matteo Renzi, a cui Berlusconi non risparmia critiche anche dure.

Un Berlusconi, dunque, in versione diesel. Che deve essersi reso conto di una partenza un po' al rallenty se decide consapevolmente di cambiare passo dopo uno stacco pubblicitario.

Lo schermo della basa frequenza Rai dove i giornalisti vedono in diretta la registrazione della puntata è nero, ma chi è presente in studio giura che il leader di Forza Italia abbia risposto per le rime a chi continuava a predicare prudenza su Renzi. «Basta, adesso dico quello che penso», avrebbe replicato piuttosto bruscamente l'ex premier.

E in effetti è proprio a metà puntata che cambia decisamente tono e ritmo. Che torna il Berlusconi delle ultime campagne elettorali. Con un'accelerazione finale dedicata a Renzi e soprattutto a Napolitano.

Insomma, se queste sono le premesse delle prossime apparizioni tv - pare che l'agenda di Berlusconi sia già pienissima - difficilmente sarà una campagna elettorale noiosa.

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