Cronache

Il dramma del brigadiere che ora rischia la paralisi

Un proiettile l'ha colpito alla gola: operato d'urgenza, ha un grave danno al midollo. L'esperto: "Può perdere l'uso degli arti". Lieve frattura alla gamba per l'altro militare

Il dramma del brigadiere che ora rischia la paralisi

Roma - Mezz'ora prima aveva postato sul suo profilo Facebook (per il quale usava la foto di Johnny Depp nel film I pirati dei Caraibi) l'immagine di una carrozzella nel centro di Roma. «Buona domenica a tutti. Oggi grande giornata di sole», il suo tenero augurio. Mezz'ora dopo il brigadiere Giuseppe Giangrande era steso per terra, colpito al collo da Luigi Preiti: morto, quasi morto, anzi no. La grande giornata di sole diventata buio pesto. La sua domenica di lavoro trasformata in un atto dell'eroismo peggiore, quello non richiesto. I suoi parenti richiamati in fretta dalla Sicilia barocca, da Monreale, città dal Duomo di zucchero filato. La figlia di 23 anni a Roma a prendersi un'altra dose di dolore, dopo quello per la mamma persa pochi mesi fa. Ora il papà duro come una roccia a lottare per restare lì, in piedi, pirata fra i pirati.
Giangrande, 50 anni, è stato ricoverato al Policlinico Umberto I della capitale. «Il paziente - recita il primo bollettino medico - è giunto in codice rosso. Il foro d'entrata del proiettile è stato localizzato nella regione laterale del collo a sinistra. Il proiettile è stato estratto e c'è una lesione alla colonna vertebrale a livello cervicale importante». Poi un lungo intervento neurologico, dopo il quale i medici riferiscono di «un importante danno midollare» dalle conseguenze al momento non valutabili. La prognosi resta riservata per almeno 72 ore, quoad vitam, espressione usata riferendosi alla sola sopravvivenza. Diverso il discorso per il recupero funzionale. Secondo il professor Angelo Lavano, primario del reparto di neurochirurgia del Policlinico universitario di Catanzaro, contattato dall'Ansa, Giangrande «rischia una tetraplegia», ossia una paralisi permanente degli arti superiori ed inferiori. «Le immagini televisive - dice il primario - hanno evidenziato che il carabiniere, una volta a terra, è rimasto immobile, segno di un danno grave e importante subito al midollo spinale. Un recupero importante potrebbe ridurre i danni, ma il quadro, così come descritto, appare serio».
Per stare vicino a Giangrande - visitato in serata anche dal neo-presidente del consiglio Enrico Letta - sono giunti da Firenze molti colleghi del Sesto Battaglione Carabinieri Toscana, sul lungarno Pecori Giraldi, dove Giangrande è in servizio da quattro anni, dopo un'esperienza al radiomobile di Prato, la città in cui vive. I militari del battaglione fiorentino sono spesso inviati in giro per l'Italia in occasione di eventi di particolare rilevanza. La stessa pagina Facebook di Giangrande racconta i suoi viaggi di lavoro, a Roma (per partite di calcio a rischio, per il conclave) ma anche nell'Emilia terremotata. «Qua condividiamo tutto, esperienze di vita, tensioni, ansie e gioie», racconta un collega del brigadiere siciliano.
Dal Sesto Battaglione Toscana arriva anche il secondo militare ferito, il carabiniere scelto Francesco Negri di 30 anni, celibe, originario di Torre Annunziata in provincia di Napoli, che ha riportato la frattura della gamba destra ed è stato ricoverato all'ospedale San Giovanni, dove lo hanno raggiunto la compagna, la mamma e il fratello. «Sta bene, è lucido, ben impostato - il racconto del sindaco di Roma Gianni Alemanno, che lo ha visitato - Il suo unico pensiero è per il collega, rimasto ferito più gravemente». Conferma il direttore sanitario del San Giovanni Gerardo Corea: «È un ragazzo forte, un vero carabiniere».
Lievi ferite anche per i tre membri della famiglia romana Stolfi, che si trovava in centro per una passeggiata domenicale. La mamma, Marina, al quarto mese di gravidanza, è stata colpita di striscio al braccio da una scheggia, mentre papà e figlio - che si trovava dentro un passeggino - sono caduti riparandosi dietro una guardiola, ferendosi il primo a una gamba e il secondo allo zigomo. Tutti e tre sono stati medicati al Santo Spirito.

La paura, quella, non passerà facilmente.

Commenti