Politica

E l'assessore di Pisapia trova casa col maxi sconto

Per 80 metri quadrati in zona centrale la Benelli paga mille euro al mese all'Istituto dei ciechi. I soliti privilegi dei politici...

Milano - Errare è umano, perseverare è diabolico. Nel febbraio 2011 - al governo di Milano c'era Letizia Moratti e Giuliano Pisapia aveva già vinto le primarie del Pd - esplose il caso Affittopoli. Alloggi di enti pubblici assegnati a prezzi low cost a politici, mogli o amanti di. Sotto accusa finì anche Pisapia, visto che dagli elenchi (dopo giorni di titoli a tutta pagina) spuntò che la sua compagna Cinzia Sasso abitava da un ventennio in un appartamento in centro del Pio Alberto Trivulzio pagando circa mille euro al mese. Passò quasi in secondo piano il nome di Daniela Benelli. Fortunata inquilina di 120 metri quadri di proprietà dall'Istituto dei ciechi in via Mauro Macchi. Per 120 metri quadri l'ex assessore provinciale della giunta Penati spendeva 16mila euro all'anno, 1.300 al mese spese comprese («Era scomodo - spiega oggi - quarto piano senza l'ascensore»). Una famiglia di operai a quel prezzo e in quella posizione ci avrebbe messo la firma. Tant'è, tra febbraio e giugno succedono due cose. L'ex Pci, transitata dal Pds ai Pd, passa a Sel e si candida al consiglio comunale come capolista del partito. Pisapia diventa sindaco e la nomina assessore ai Servizi civici. In questa veste se l'è trovata citata ieri sulle pagine di Repubblica tra i titolari di «affitti di favore dell'Istituto dei ciechi». La vecchia storia? No, la Benelli è recidiva: nonostante le polemiche, lo scorso dicembre ha affittato un nuovo alloggio, in via Marcona, più prestigiosa. Deve «accontentarsi» di 80 metri quadri per 12.100 euro l'anno, 1008 al mese (riscaldamento e spese comprese). Non sarebbero i 4.200 euro all'anno trascritti nelle carte della polizia tributaria, che lavorando all'inchiesta che ha portato in carcere lunedì scorso per tangenti Patrizio Mercadante, funzionario comunale e fedelissimo dell'ex assessore Mariolina Moioli, e il segretario generale dell'Istituto dei ciechi Antonio Picheca, ha scovato il suo nome tra i vip e politici inquilini dell'ente.
Non ci sono illeciti. Sono case non destinate a «uso sociale». Ma la Benelli non ha pensato che fosse almeno inopportuno firmare un nuovo contratto? E non riferirlo dopo le polemiche su «Affittopoli 2»? Solo ieri, a notizia uscita, ha pubblicato su Facebook il bollettino da 3.028 euro del quarto trimestre. E si difende, «mille euro al mese è un prezzo di mercato per una casa non di lusso». Quando lo scorso ottobre ha comunicato all'ente «di diritto privato» che intendeva lasciare il vecchio alloggio «mi hanno proposto una soluzione più piccola in via Marcona. Non ho avuto condizioni di privilegio. Avevo già trovato una casa pure più economica, ma hanno insistito. Con la crisi hanno un tasso alto di morosità, preferiscono affittare a persone di fiducia. Se sono “visibili” o hanno ruoli istituzionali, è una garanzia in più». La prima casa in via Macchi l'aveva cercata nel 2005 «perché ero in una situazione di emergenza, tramite conoscenze ho preso contatti con l'Istituto». Era assessore della giunta Penati. Poi il trasloco in via Marcona. «Non mi sento in difetto.

Pago il giusto e l'ente destina l'incasso ad attività sociali».

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