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Ecco l'ideona sui tagli: chiedere aiuto agli italiani

Ora i tecnici invocano pure il soccorso dei cittadini. Dalle sforbiciate scompare il Quirinale. Corte costituzionale: più di 64 milioni per 15 giudici

Ecco l'ideona sui tagli:  chiedere aiuto agli italiani

Roma - Immaginate la scena: tecnici, supertecnici, tecnici badanti dei tecnici sono in conclave per decidere che cosa inventarsi sulla spending review, oltre a ricorrere a una locuzione inglese con cui di solito si impacchettano misure impopolari e/o misteriose (e se non è l’inglese, c’è sempre il latino). A un certo punto a qualcuno - magari un tecnichino - si accende la lampadina: «E se invitassimo gli italiani a darci i loro suggerimenti su dove tagliare? In fondo abbiamo quel form per le domande on-line che non utilizza quasi nessuno... Non siamo obbligati a tener conto dei suggerimenti dei cittadini, ma almeno li facciamo contenti. E poi, hai visto mai che ci arrivi gratis qualche colpo di genio?».

D’accordo, non è detto che sia andata proprio così. Ma scommetteremmo di non essere troppo lontani dal vero. Del resto, il taglio-Ikea (quello con kit di montaggio) c’è davvero. Ideona? Piuttosto un’ideuzza. Una specie di televoto della manovra economica. E per fortuna, a nessuno è venuto in mente di parlare di democrazia partecipata. Altrimenti, una risata lo avrebbe seppellito. Il comunicato di Palazzo Chigi è saggiamente asciutto: «Tutti i cittadini, attraverso il modulo “Esprimi la tua opinione” (sul sito governo.it, ndr) hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili».

La tecnologia c’è ed è a costo zero. Inoltre, chiedere consiglio è atto di umiltà apprezzabile. Però, che diamine. Fa impressione che i tecnici di prima e seconda chiama siano costretti a chiedere l’aiuto dell’uomo della strada per il loro gravoso incarico. E infatti le reazioni politiche abitano quella terra in cui lo scetticismo si confonde con l’ironia. «Non bastava un supertecnico che deve fare l’insegnante di sostegno agli altri tecnici, adesso l’esecutivo chiede aiuto online per la spending review perfino ai cittadini. Siamo arrivati al paradosso dei tagli fai-da-te», scherza Felice Belisario, presidente dei senatori dell’Idv. Beppe Grillo va a nozze: «Devono tagliare - scrive sul suo blog - ma non sanno da dove iniziare. E allora perché non chiederlo alla casalinga di Voghera? (...) Hanno la faccia di bronzo di chiedere consiglio a noi, quando sanno benissimo dove tagliare, iniziando da loro stessi». «È curioso e abbastanza strano - considera il segretario Cgil Susanna Camusso - abbiano un governo di tecnici che nomina dei tecnici e poi chiede alla popolazione di fare il lavoro che dovrebbero svolgere i tecnici che hanno nominato i tecnici. Pare che l’assurdità stia solo in questa sequenza».

Non va meglio sul fronte del Pdl: «Il governo dei tecnici chiede agli italiani dove sono gli sprechi. Sarebbe troppo rispondere: lo stipendio da senatore a vita di Monti?», twitta Daniela Santanchè. Mentre Antonio Leone, vicepresidente della Camera, vede con ironia l’aspetto positivo: «Le famiglie italiane hanno certamente molto da insegnare in quanto a tagli quotidiani.

Ma chiedere loro una specie di volontariato gratuito al servizio di un governo che continua a non intaccare i grandi monopoli, a non programmare l’alienazione del patrimonio pubblico, a non ridurre le aziende municipalizzate mi sembra veramente troppo».

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