Elezioni Politiche 2013

Elezioni, i risultati definitivi alla Camera e al Senato

Affluenza al 75,01%, in calo di 6 punti rispetto al 2008. Alla Camera vince il centrosinistra, ma il M5S è il primo partito. I risultati regione per regione

Elezioni, i risultati definitivi alla Camera e al Senato

Silvio Berlusconi ha fatto il miracolo. È questa una delle poche certezze che viene fuori dal risultato delle urne. Le operazioni di conteggio dei voti per il Parlamento si sono concluse intorno alle 3 e mezza di notte. Nelle prime elezioni politiche invernali, l'affluenza registrata si è attestata al 75,01% degli aventi il diritto (sei punti in meno rispetto alle elezioni del 2008). L'altra certezza che emerge è l'ingovernabilità. Perché lo scarto tra le due coalizioni è minimo, sia alla Camera sia al Senato. Infatti, il centrosinistra, con uno scarto dello 0,36%, si è aggiudicato il premio di maggioranza e raggiunge 345 seggi. Solo 124.407 voti separano Pd-Sel da Pdl-Lega. La coalizione di Bersani ha ottenuto 10.047.507 voti, pari al 29,54%, contro i 9.923.100 del centrodestra (29,18%).

Dunque 340 seggi per il centrosinistra, 124 per il centrodestra e 108 per il movimento di Grillo. Clamoroso flop della Lista Monti, impantanata al 10,5% pari a 45 seggi. Fuori dal Transatlantico Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, Fare per Fermare il declino di Giannino e Amnistia, Giustizia e Libertà. Diversa la situazione a Palazzo Madama dove non c'è la maggioranza. Con il senatore del Pdl-Lega nord eletto in Trentino, la coalizione di centrodestra sale a 117 seggi a Palazzo madama, mentre lo schieramento di centrosinistra si assesta a quota 123. Terzo grande partito è il Movimento 5 Stelle con 54 seggi ottenuti, segue la Lista di Mario Monti con 19.

Regna l'ingovernabilità dunque. Di sicuro al termine di questa tornata elettorale, Pier Luigi Bersani si lecca le ferite. Da sicuri vincitori a potenziali perdenti. Silvio Berlusconi ha invece compiuto l'ennessimo miracolo, ribaltando una situazione che fino a qualche mese fa sembrava compromessa. Il Centro di Monti ha preso una batosta quasi clamorosa.

Pensava di raggiungere una percentuale intorno al 15%, invece è arrivato a stento al 10% relegando all'oblio uno dei compagni di viaggio: quel Fini che con il suo 0,4% perde la poltrona.

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