Politica

Epifani attacca i partiti personali: sono antidemocratici

Un attacco frontale contro Renzi: è questo il messaggio che pare nascondersi tra le righe dell'ultimo discorso di Epifani. Alla vigilia della composizione della segreteria e dopo l'intervista di Renzi al Giornale e le critiche mosse al partito, il leader del Pd attacca i partiti personali e invita a puntare sulla collegialità

Epifani attacca i partiti personali: sono antidemocratici

Un attacco frontale contro Matteo Renzi. È questo il messaggio che pare nascondersi tra le righe dell'ultimo discorso di Gugliemo Epifani. Alla vigilia della composizione della segreteria e dopo l'intervista di Renzi al Giornale e le critiche mosse al partito, il leader del Pd attacca i partiti personali e invita a puntare sulla collegialità.

"Tolto il Pd, in Italia sono tutti partiti personali. E i partiti personali sono per definizione partiti antidemocratici, che rispondono al capo, vivono del leader e muoiono con il leader. È questa la grande mancanza di una destra europea che abbiamo, che ci costringe a essere responsabili quando gli altri non lo fanno", ha dichiarato Epifani, intervenendo alla presentazione del libro di Walter Veltroni E se domani. L'Italia e la sinistra che vorrei.

Il segretario democratico ha poi precisato che "serve un leader forte sì, ma anche organismi collegiali in cui si discutere e quando si prende una decisione si fa avendo ascoltato tutti i punti di vista negli organismi e non nei giornali". Tutto questo perché "nei partiti serve uno spirito di servizio dove la passione o l’interesse del leader sono messi al servizio di un destino comune. Così si passa dall’io al noi".

Parole che si situano sulla linea opposta a quella di Renzi che, nei giorni scorsi, ha invitato la sinistra a smettere di "aver paura della leadership". Non per nulla, Pier Luigi Bersani ha bollato Renzi come "l'uomo solo al comando". E oggi Epifani sembra riprendere quel filo del discorso, precisando che "uno spazio pubblico è un luogo politica in cui tutti stanno con la propria opinione, ma uno spazio pubblico diventa partito quando quelle identità e sensibilità soggiacciono ad alcune regole che devono valere per tutti. C’è il principio di maggioranza, negli organismi si può decidere a maggioranza".

Infine, Epifani ha ammesso la fragilità dell'attuale Pd, prossimo al Congresso: "Va bene il partito leggero, ma serve un partito con una identità forte, figlia di valori forti, ed è questo che manca al Pd e ne determina una straordinaria fragilità identitaria".

Commenti