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Equitalia, il Pdl vince la battaglia delle rate

Fisco più umano. Il decreto è in arrivo. I contribuenti in difficoltà potranno pagare i debiti in 120 mesi

Equitalia, il Pdl vince la battaglia delle rate

Roma - Le cartelle di circa quattro milioni di contribuenti potranno essere rateizzate e la restituzione potrà durare anche dieci anni. Anche l'ultimo pezzo della famosa mozione Capezzone, quella che mirava a rendere un po' più umano il fisco, è stato attuato. Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha firmato il decreto ministeriale che prevede la rateizzazione in 120 mesi delle cartelle di Equitalia dei contribuenti in difficoltà per la crisi.
Secondo le indiscrezioni, prevederà quatto piani di rientro e sarà lo stesso contribuente a scegliere quale fa al suo caso. Il regolamento (secondo la bozze che circolavano ieri) prevede un tetto massimo di 120 rate a seconda del reddito e dell'entità del debito. La rata, una volta accertate le difficoltà economiche, non potrà superare il 20% del reddito mensile della famiglia. Rispetto alle prime versioni, il provvedimento si è arricchito di un'altra misura a favore del contribuente, cioè la retroattività a beneficio di chi ha già in corso un piano ordinario di rateizzazione.

I paletti entro i quali si potrà muovere Equitalia - ha commentato il quotidiano economico IlSole24ore - sono molto stretti. Durante la rateizzazione, la società di riscossione, non potrà ricorrere al fermo amministrativo, né all'ipoteca o a pignoramenti. Il contribuente che rateizzerà, non sarà considerato moroso. Il Pdl incassa la vittoria su una questione che è solo apparentemente tecnica. Un «successo pieno», su una «lunga battaglia che abbiamo condotto per mesi per la riforma di Equitalia», ha commentato lo stesso Daniele Capezzone. La rateizzazione faceva parte della mozione su Equitalia, prima firma il presidente della commissione Finanze ed esponente Pdl, conosciuta soprattutto per lo stop al pignoramento della prima casa. Le altre misure erano già state tutte recepite nel decreto Fare. «Tutte le norme (tranne una) - spiega Capezzone - erano autoapplicative e quindi sono entrate in vigore da questa estate: impignorabilità della prima casa; intervento sulle seconde case solo per debiti superiori ai 120 mila euro; impignorabilità dei beni dell'impresa oltre il limite di un quinto e così via». Mancava, appunto, la rateizzazione per i debitori del fisco alle prese con la crisi. Nell'ultimo mese Capezzone ha fatto pressione sul ministero presentando una interrogazione a settimana (quattro in tutto) e ieri è arrivata la notizia che la riforma è stata firmata dal ministro. «Una buona notizia che corona una lunga battaglia. È una riforma che tocca, secondo nostre stime, oltre 4 milioni di persone: contribuenti che non vanno trattati da evasori». Soddisfatte anche Renata Polverini e Mariastella Gelmini.

Per la vicecapogruppo Pdl alla Camera la novità può contribuire a «ricostruire un rapporto di fiducia fra stato e cittadino, oggi compromesso dall'oppressione fiscale e burocratica».

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