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ETICA E POLITICA

RomaÈ un'accelerazione decisa quella che Silvio Berlusconi impone a Forza Italia sul tema dei diritti gay. Un affondo che, anche sull'onda di un equivoco iniziale sul punto di ricaduta del suo ragionamento, accende il plauso di alcuni e lascia spiazzati altri dentro il partito.
La giornata si apre così con un confronto interno, fatto di telefonate e richieste informali di chiarimento. C'è preoccupazione per il possibile contraccolpo presso l'elettorato più conservatore, unito al timore di un aver fatto un assist alla Lega. Berlusconi ascolta pazientemente le obiezioni, chiarisce i confini della sua apertura e smentisce di avere intenzione di arrivare all'equiparazione delle unioni gay con i matrimoni o di voler aprire alle adozioni. Ribadisce, però, che «di fronte a una società che cambia non possiamo ignorare istanze diverse rispetto al passato». Perché come dice Deborah Bergamini «Ubi Societas, Ibi Ius: dove va la società arriva il diritto».
La sua presa di posizione prende corpo nel corso di due successivi incontri nell'arco del fine settimana. Vittorio Feltri racconta su Radio 2 che l'idea della sua iscrizione all'Arcigay nasce in un pranzo ad Arcore. «La Pascale voleva partecipare al Gay Pride, ma visto che era tardi mi è venuta l'idea di iscriverci all'Arcigay. A pranzo, eravamo io, la Pascale e Berlusconi. Non mi aspettavo che Berlusconi facesse quel comunicato. Evidentemente ha a cuore questi temi perché non ci si può dichiarare liberali e poi osteggiare i gay». Il giorno dopo Berlusconi si confronta con Michela Vittoria Brambilla, responsabile Sociale e solidarietà per Forza Italia. «Per noi è naturale riflettere su temi etici così importanti e non era certo la prima volta che ragionavo su questo con il presidente» racconta. «La priorità di Berlusconi è individuare un traguardo di giustizia e civiltà senza prevaricare le coscienze e la sensibilità di alcuno». Sull'approdo possibile esiste già un'idea di massima. «Il modello tedesco che diversamente da altre esperienze europee non prevede l'equiparazione con il matrimonio potrebbe essere il più adatto. Sull'adozione il parere è contrario, mentre si può ragionare sull'affido temporaneo a condizione che venga messo davanti a tutto il superiore interesse del minore».
Una puntualizzazione sulla reale posizione di Forza Italia arriva anche da Giovanni Toti. «Sono favorevole all' allargamento dei diritti. Ben venga una riflessione nel nostro partito che ha il dovere di interrogarsi su soluzioni più avanzate. Dopo di che bisogna stare attenti che l'allargamento non leda i diritti acquisiti di altri e che vi sia una grande tutela della famiglia tradizionale». Quindi occhi aperti sul tema delle «pensioni di reversibilità e della difesa dei diritti dei figli. Parlare di matrimonio comporta un modo ideologico di affrontare il problema».
Peraltro non è la prima volta che il tema viene sollevato dentro Forza Italia. Esattamente un anno fa venne presentata una proposta di legge per rafforzare la cornice dei diritti individuali nei rapporti tra persone dello stesso sesso. I promotori furono Giancarlo Galan, Laura Ravetto Stefania Prestigiacomo, ma anche Gabriella Giammanco e Massimo Palmizio. Un testo condiviso dalle associazioni gay, pensato anche per svuotare una possibile battaglia per matrimoni e adozioni da parte della sinistra, che venne sposato anche da Sandro Bondi e Gianfranco Rotondi. Alla fine i contatti telefonici del presidente contribuiscono al chiarimento. Maurizio Gasparri, inizialmente salito sulle barricate, si dice «ampiamente rassicurato da quanto mi ha detto Berlusconi assolutamente contrario a matrimoni o ad adozioni gay». La stessa Ncd che inizialmente prova a cavalcare l'apertura si trova spiazzata mentre Matteo Salvini lancia una stoccata: «Non mi è piaciuta l'uscita di Berlusconi. Non è così che si costruisce una coalizione».


Per Ignazio La Russa il «traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà non comprende il diritto di adozione».

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