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Europee, i sondaggi zittiscono i gufi: FI vola anche senza il nome del Cav

Secondo un sondaggio Ixè, il 97% dell'elettorato voterebbe Forza Italia anche senza il nome di Berlusconi

Europee, i sondaggi zittiscono i gufi: FI vola anche senza il nome del Cav

Ma quanto vale il brand Silvio Berlusconi sul simbolo di Forza Italia? Secondo alcuni tutti, secondo altri niente. E, mentre si consuma il braccio di ferro in vista della presentazione delle liste che si candideranno alle europee di fine maggio, un sondaggio realizzato dall'Istituto demoscopico Ixè in esclusiva per Agorà dimostra che alle prossime elezioni Forza Italia sarebbe votata da quasi la totalità dei suoi elettori (97%) anche se sulla scheda non fosse presente il nome dell'ex presidente del Consiglio.

"Stiano tutti tranquilli che il brand Berlusconi ci sarà nel simbolo". Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, zittisce i gufi e rimette al centro del dibattito politico i temi che dovranno essere inesorabilmente affrontati in vista del confronto elettorale delle Europee. Perché il leader di Forza Italia "troverà il modo di fare campagna elettorale, tanta campagna elettorale, qualunque saranno le misure di limitazioni della libertà personale alle quali verrà sottoposto". Mercoledì prossimo verrà, infatti, approvata la proposta del professor Federico Tedeschini sull'agibilità politica di Berlusconi. Proposta che verrà poi sottoposta anche al ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Come annunciato più volte dallo stesso Berlusconi, gli puntano in alto: vogliono portare a casa il 30% per andare a Bruxelles e imporre una politica più vicina ai cittadini e meno supina ai diktat degli euroburocrati che fanno dell'austerity una ragione di vita o di morte. "Berlusconi non è stato messo fuori gioco dalla persecuzione giustizialista e da quattro colpi di Stato, e non succederà nemmeno questa volta", assicura Brunetta che, in una intervista alla Stampa, bolla come "ininfluenti" le troppe chiacchiere sulla candidatura dei figli. "Il dibattito su chi mettere come capolista è legittimo ma l’importante è fare liste fortissime", continua il capogruppo azzurro ricordando come nel 2013 il Pdl abbia messo insieme "una coalizione che di fatto ha vinto" e che ora "è centrale sulla legge elettorale e le riforme istituzionali". E lo stesso sarà all'Europarlamento.

"Saremo centrali nel gruppo parlamentare di Strasburgo perché senza i nostri voti il Ppe non sarà il partito di maggioranza - conclude Brunetta - senza i nostri voti alla presidenza del Commissione europea non andrà Junker ma l’antitaliano Schulz".

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