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False le scuse e l'addio alla tonaca. Don Corsi condannato anche dal Vaticano

Andrà a «riposarsi» e forse anche a riflettere su quanto accaduto don Piero Corsi, il parroco di San Terenzo di Lerici (La Spezia) che con un volantino attaccato alla bacheca della chiesa, mutuato dal sito oltranzista cattolico Pontifex.it, aveva sostenuto che la colpa del femminicidio e delle violenze sessuali è anche delle donne, ree di aver perso virtù e decenza. Un ciclone di proteste si è abbattuto sulla testa del prete-esorcista convocato immediatamente da monsignor Luigi Palletti, vescovo della Spezia, che gli ha proposto in modo deciso un po' di riposo. Don Piero ha fatto suo il consiglio del vescovo, barricandosi nella casa di riposo Caratappi di San Terenzo dove abitualmente vive per non sentire soprattutto l'onda d'urto dell'indignazione. Non rinuncerà all'abito talare, anche se ieri mattina aveva chiesto scusa con una lettera aperta nella quale sottolineava il rimorso per la polemica causata dalla «mia imprudente provocazione». La bacheca della chiesa intanto è stata completamente spogliata. Resta solo un volantino ciclostilato con gli auguri al Papa in un latino in verità un po' grossolano.
Sulla prima panca due anziane donne a testa coperta pregano per lui. «È un brav'uomo, è un bravo prete - dicono - non deve andare via. E poi ha ragione. Questo come tutti i posti di mare è simile a Gomorra». «Lo sapete cos'ha scatenato l'ira di don Piero?», dice il gestore del bar davanti alla chiesa. «Sono state due ragazzine mezze nude che girellavano per qua. Poco dopo in chiesa è andata una donna già grande, ma con una minigonna cortissima. E don Piero non ci ha visto più».
Il fogliettone con l'analisi sul femminicidio di don Piero è sparito ma quelle parole chi se le scorda? Non le donne di San Terenzo che sono furibonde e domani promettono manifestazione e sit-in in spiaggia davanti alla chiesa. E se don Mazzi dice di sperare «che don Piero sia fuori di testa» e il presidente di Gay.

net Grillini definisce quelle parole frutto di «bieco maschilismo».

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