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"Fate un passo condiviso". Ora gli intellettuali rossi implorano Schlein e Conte

Il desiderio dell'ammucchiata anti-Meloni continua a ispirare la sinistra. Tre intellettuali d'area lanciano l'appello a Conte e Schlein: "Avviate un cammino coordinato". Ma i due leader sono impantanati nelle loro beghe di partito

"Fate un passo condiviso". Gli intellettuali rossi implorano Schlein e Conte

In ginocchio da te. Anzi, da loro. Per risvegliare il sempreverde (ma in realtà tutto rosso) desiderio della grande ammucchiata progressista, alcuni intellettuali di sinistra si sono messi a implorare Elly Schlein e Giuseppe Conte: "Trovate il coraggio di avviare un cammino condiviso". L'appello strappalacrime è apparso sulle odierne pagine del Corriere, confuse forse dai firmatari con una bacheca di partito sulla quale esternare le loro paturnie politiche. Nella missiva destinata ai due leader c'è un po' di tutto: l'esortazione a un ritrovato orgoglio di parte, il desiderio di rivalsa nei confronti del centrodestra, la convinzione (erronea, chiaramente) che gli italiani attendano un segnale dai progressisti.

L'appello degli intellettuali di sinistra

"Crediamo sia arrivata l'ora di aprire una nuova pagina nella storia della Sinistra italiana. Una pagina che sia anche di impegno congiunto guidato dal realismo e dal buon senso", si legge nella lettera che ha come primi firmatari lo scrittore Maurizio de Giovanni, considerato vicino ai dem, il sociologo ex-grillino (ora folgolato dalla Schlein) Domenico De Masi e lo storico engagé Aldo Schiavone. Segue poi una sottoscrizione aperta a chi volesse aderira alla struggente istanza. Rivolgendosi a Schlein e Conte, gli autori del papello hanno poi proseguito: "Crediamo sia innanzitutto vostro il compito di rendere possibile l'inizio di questa nuova stagione. Siamo anche convinti che non ci sia un momento da perdere, per il bene del Paese, della sua democrazia e della comune casa europea".

Il laboratorio progressista

I tre estensori si sono inoltre dichiarati "persuasi che l'eccezionalità del momento richieda soluzioni mai messe alla prova", assieme allo sforzo di quanti "si riconoscono nel desiderio di un pianeta più equilibrato, pulito e integrato, e di un umano più solidale, fluido e con identità che non siano barriere, ma ricchezza e pluralità". Tutte fumose convinzioni di sinistra che gli elettori hanno in realtà bocciato alle ultime elezioni. Tuttavia, secondo i firmatari dell'appello "bisogna offrire una politica degna di questo nome e la sinistra può farlo solo se apre un laboratorio condiviso di idee e di strategie". L'esortazione rivolta a Schlein e Conte è stata dunque quella di "mettere a punto un nuovo modello di società". Prospettiva che deprime e mette i brividi, visti i programmi politici dei suddetti leader.

L'anti-capitalismo e la lotta di classe

Nella supplica di ammucchiata politica (di fatto, potremmo interpetarla così), si legge anche la richiesta di una "critica all'attuale struttura tecnocapitalistica del mondo e alla sua distribuzione distorta di saperi, lavori, poteri, ricchezze, opportunità e tutele", accompagnata alla considerazione delle "occasioni aperte dalla rivoluzione tecnologica appena cominciata". Una spruzzatina di anti-capitalismo qua e un tocco di lotta di classe là, non guastano mai. Ma, sotto sotto, la prospettiva suggerita dagli intellettuali è stata assai più concreta di quanto si creda. "Sarebbe auspicabile che la scadenza delle prossime elezioni europee coincidesse con un rilancio del processo di unificazione del Continente. E sarebbe bello se fosse proprio la sinistra italiana a farsi portatrice di questa esigenza iniziando da gruppi di lavoro congiunti per elaborare i contenuti della svolta", hanno scritto De Giovanni, De Masi e Schiavone, sollecitando un processo che a sinistra solletica la fantasia di molti.

I grattacapi di Conte e Schlein

E del resto gli stessi Conte e Schlein hanno più volte lasciato trasparire le loro tentazioni in tal senso. Il fatto è che, attualmente, i due leader si sono ritrovati impantanati nelle beghe interne ai loro rispettivi partiti. E così hanno dovuto frenare gli entusiasmi sulla possile riedizione della gioiosa macchina da guerra. Del resto, se la situazione è complessa già ora, figuriamoci cosa accadrebbe con i primi tentativi di alleanza progressista. "È un obiettivo non facile ma alla portata della progettualità politica dell'Europa, che resta una maestra di civiltà", hanno ammesso gli stessi intellettuali d'area. Ma pare che il desiderio di rivalsa nei confronti del centrodestra sia talmente forte da far dimenticare anche gli oggettivi impedimenti.

Da qui, l'appello finale: "Cari amici, abbiate coraggio e fiducia, prima che il gioco di veti e correnti vi tarpi le ali! Non si tratta di cancellare quanto oggi esiste; e d'altra parte la composizione plurale della sinistra è una tradizione italiana che presenta i suoi vantaggi. Si tratta di avviare un cammino coordinato. L'alternativa, alla lunga, non è che la comune rovina dei contendenti.

La destra non aspetta altro".

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