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Ferrara stana Mentana: "Parlaci dei tuoi amici"

Feroce battibecco mentre il conduttore di La7 intervista Bisignani Il direttore del "Foglio": "Perché non ci racconti di Montezemolo?"

Ferrara stana Mentana: "Parlaci dei tuoi amici"

È il video del giorno, cliccatissimo e commentatissimo su tutti i siti. Le immagini dello scontro televisivo tra Giuliano Ferrara ed Enrico Mentana avvenuto l'altra sera durante la trasmissione «Bersaglio mobile» su La7. Una rissa che si è scatenata attorno a una parola scagliata come una pietra da Ferrara: ipocrita. Sepolcro imbiancato. Doppiogiochista. Un misto tra bugiardo e manipolatore, un tizio che predica bene e razzola male, dice una cosa e ne fa un'altra. Un'accusa pesante, che spesso serpeggia nelle chiacchiere personali, nei blabla, nel gossip della politica. Una parola che ora, dopo che Ferrara e Mentana sono quasi venuti alle mani, irrompe nel dibattito pubblico.

Ipocrita. Mentana, il fondatore dei telegiornali Mediaset, che ora prende le distanze da Silvio Berlusconi. Il grande amico di un principe dei poteri forti nazionali come Luca di Montezemolo (questa la scudisciata del direttore del Foglio) che candidamente si stupisce per i segreti svelati da Luigi Bisignani, altro grande protagonista dei «dietro le quinte» della politica. Ferrara questa la chiama ipocrisia, e l'indignazione l'ha portato alla scenata andata in onda in diretta sulla televisione che apparteneva a Telecom (altro grande player della scacchiera finanziaria nostrana) e ora, appesantita dai debiti, è passata a un editore come Urbano Cairo. Un altro, guarda caso, che nel lungo curriculum imprenditoriale vanta un'importante collaborazione con il Cavaliere di Publitalia.

Enrico Mentana vestiva i panni di padrone di casa. È lui il conduttore del nuovo programma di approfondimento «Bersaglio mobile». La puntata di mercoledì sera era dedicata a Luigi Bisignani, un manager condannato a due anni e mezzo nel caso Enimont ed è coinvolto nell'inchiesta sulla «P4», uno che non si toglierà più di dosso l'etichetta di «faccendiere». Bisignani, con il giornalista Paolo Madron, ha appena pubblicato il libro L'uomo che sussurra ai potenti farcito di retroscena, rivelazioni, segreti svelati. Con Bisignani e Madron erano ospiti di Mentana il direttore del Foglio e altri due giornalisti, Peter Gomez (Fatto quotidiano) e Marco Damilano (L'Espresso).

La scintilla si accende quando Mentana manda in onda un servizio sul potere esercitato nell'ombra da Bisignani, un'azione svolta di nascosto, al punto che Berlusconi lo definì «l'uomo più potente d'Italia» per la capacità di muovere persone e capitali stando - all'apparenza - in disparte. Ferrara non gradisce, interrompe Mentana mentre fa una domanda a Bisignani. «Siete tanti, per favore», ribatte «Mitraglia» invitando a parlare uno alla volta. Ferrara: «Non ho capito, ho parlato meno di Gomez e già mi interrompi?». «Non fare come i dirigenti statali». «E mecojoni...». «Ferrara, stai zitto per favore, sto parlando con Bisignani». «Fai come Santoro», sibila il direttore del Foglio.

La rissa è appena agli inizi. Ferrara interviene nuovamente. «Sto parlando, quando finisco intervieni», esclama il direttore del Tg di La7. «Fammi parlare». «No, dopo». «No, non rompere i coglioni - insiste Ferrara - tu non devi permetterti di mettermi a tacere, hai capito?». «Hai finito?». Ferrara: «È l'ultima volta che metto il piede in questo cesso, dove si fanno questi comizi del cazzo».

«Puoi andare anche adesso», s'arrabbia Mentana. «No, sto qua a rompere i coglioni».

Sembra finita, invece la lite esplode. «Ma dai, ipocrita», sbotta Ferrara. «Ipocrita sarai tu». «Parlaci di Montezemolo, di tutta la tua carriera con Berlusconi e con Tarak Ben Ammar. Ma a chi vuoi far credere di essere l'arbitro della scena giornalistica italiana?». «Aho? arbitro di che?»: Mentana s'avvicina all'avversario. «Vai vai... fammi il piacere. L'unica persona che alza la voce e offende gli altri sei tu e te ne devi rendere conto». «Lo faccio apposta perché non mi piace l'ipocrisia». «L'ipocrisia non c'entra».

Invece da mercoledì sera c'entra.

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