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Ma la Finanza sventola i dati: «Il 38% non fa lo scontrino»

Ma la Finanza sventola i dati: «Il 38% non fa lo scontrino»


Roberto Bonizzi

Se fosse specialità olimpica l'Italia sarebbe sempre a medaglia. Il vero sport nazionale è l'evasione fiscale. Blitz a Cortina e Courmayeur durante le vacanze di Natale. A Milano nei sabato sera della movida, a Roma nel primo sabato dei saldi. E poi a Firenze e Venezia, nel Salento e in Sicilia. Controlli incrociati. Verifiche su registratori di cassa e libri contabili. A caccia dei 120 miliardi di euro di evasione fiscale, il 18% del Pil: un fardello che, se eliminato, porterebbe automaticamente all'azzeramento del debito pubblico (il mastodonte da 2mila miliardi) in 16 anni. Senza manovre aggiuntive, Imu, superImu e tasse alle stelle.
La Guardia di finanza a fine luglio fa un bilancio. Dati ed episodi contenuti nel report sono da brividi. Nel 2012 il 38% degli scontrini e delle ricevuti emessi in Italia sono irregolari. Un'attività su tre evade. Senza distinzioni di genere tra hotel, bar, ristoranti, supermercati, stabilimenti balneari, negozi e pure distributori di benzina. Su 20.643 esercizi commerciali controllati 7.849 hanno presentato delle irregolarità. Alcune al limite della leggenda metropolitana. I baschi verdi raccontano di un supermercato lombardo che, con la complicità di un tecnico informatico, aveva inserito nel registratore di cassa uno speciale software in grado di cancellare tutti gli scontrini emessi in mattinata. La fatturazione cominciava da mezzogiorno. Irregolarità anche nei distributori di benzina: 201 solo nell'ultimo fine settimana sui 1.300 controlli. Avviso a chi è in partenza: un benzinaio su sei non è in regola. E nel primo esodo estivo la Gdf ha denunciato 14 gestori, sequestrato 10mila litri di carburante e 75 colonnine. Il trucco era il solito: i numeri sul «contatore» giravano molto più velocemente del carburante erogato.
Controlli che non si fermano neanche in estate: dopo i «furbetti» dell'esodo nel mirino i proprietari delle case vacanza, spesso affittate in nero. E i blitz della Gdf si sposteranno nelle località turistiche, balneari e di montagna, e nelle città d'arte.
Ma non c'è solo l'evasione dell'Iva. Un'altra specialità italiana è l'elusione, che ha come conseguenza il lavoro nero. Imprenditori sconosciuti al Fisco, ma che vivono tra Ferrari, hotel e vacanze di lusso: è il caso di un veneziano 44enne che però dal 2006 non presentava né Unico né 730. E quando si lavora senza denunciare nulla è anche impossibile mettere in regola i dipendenti. In sette mesi del 2012 i lavoratori in nero scoperti sono stati 1.166, «alle dipendenze» di 24 datori di lavoro inesistenti. Come a Benevento, dove due imprenditori nel settore della panificazione e delle calzature in due anni hanno dimenticato di dichiarare 1,2 milioni di euro. Podio e inno di Mameli.

Avanti il prossimo.

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