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Fini: non ho privilegi. Ma la Cancellieri vuole chiarimenti

RomaAl Viminale aspettano il fascicolo Fini. Dalle vacanze estive, il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri ha deciso di chiedere subito chiarimenti alle istituzioni preposte sulle nove stanze prenotate in un albergo di Orbetello per la scorta del presidente della Camera Gianfranco Fini, a tutela di sé e della sua famiglia durante i soggiorni ad Ansedonia, come rivelato da Libero alcuni giorni fa. Stanze che costerebbero 80 euro a persona al giorno per i due mesi estivi, per un totale di circa 220mila euro in cinque anni: a spese dei contribuenti?, si chiedeva ieri Il Giornale.
Futuro e libertà condanna la riattivazione della «macchina del fango» dei due quotidiani, ma intanto il ministro Cancellieri ha deciso di approfondire il caso maremanno. La titolare del Viminale ha infatti chiesto al capo della polizia Antonio Manganelli «un'approfondita relazione sulle modalità del dispositivo di sicurezza predisposto» per il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, come informa una nota ufficiale.
Fini da parte sua ieri ha replicato, ma senza chiarire i particolari dell'alloggio in hotel: «Le modalità per garantire la sicurezza della mia persona in ragione della carica istituzionale ricoperta - ha replicato agli articoli - sono decise autonomamente dai competenti organismi del ministero dell'Interno, anche in base a norme di legge. Dal giorno in cui sono stato eletto presidente della Camera ad oggi non ho mai chiesto, né tanto meno ho mai usufruito di servizi diversi, e men che meno privilegiati e di favore, rispetto a quelli decisi in base alle loro valutazioni dagli uffici della polizia di Stato a ciò preposti». Annuncia poi querela contro Libero «a tutela della mia onorabilità», e aggiunge di aver «preventivamente informato di questa nota il ministro degli Interni, dottoressa Cancellieri, che ringrazio per la sensibilità dimostrata».
Fini coinvolge quindi in pieno la polizia. Ma occupare stanze non utilizzate in un albergo è o non è uno spreco? Il ministro ha chiesto subito lumi.
La teoria del complotto è la causa di una nuova campagna stampa contro Fini, lamentano invece nel Fli. E dietro sempre lui, Berlusconi, attacca il vicepresidente Italo Bocchino: «La campagna di Libero è l'inevitabile conseguenza del ritorno in campo di Silvio Berlusconi». I nuovi «attacchi mossi contro il presidente della Camera Gianfranco Fini dalla stampa berlusconiana, vedi Libero e Il Giornale» sono ispirati da «un Pdl ancora con la bava alla bocca», valuta il deputato Aldo Di Biagio.

Francesco Storace scrive invece su twitter: «Da Fini una toppa peggiore del buco».

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