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Il finto duello dei candidati Pd. Renzi picchia solo su D'Alema

Pacche sulle spalle e tanto fair play nel faccia a faccia di Sky Tg24 tra i candidati alle primarie del Pd. Il rottamatore punge l'ex premier Ds, sponsor del rivale Cuperlo

Il finto duello dei candidati Pd. Renzi picchia solo su D'Alema

Giacca e cravatta, tanto fair play, scenografia dove predomina il rosso (il colore di Sky) che fa sentire tanto a casa i tre moschettieri del Pd. Sembrano collegiali all'esame di laurea, tutti con la camicia bianca, vestito e cravatta scuri, frangia pettinata, composti dietro il pulpito sul palco di X Factor. Il «volemose bene» prevale sugli scontri. È Matteo Renzi, il favorito, a colpire più duro. La sua corsa è su Giovanni Cuperlo detto Gianni: così viene presentato. Renzi lo applaude, si volta verso di lui con attenzione, sorrisi e pacche sulle spalle, ma al momento giusto piazza la frustata.

La botta cade sulle privatizzazioni. Renzi massacra l'operazione Telecom, gestita dal premier Massimo D'Alema (non nominato), cioè lo sponsor numero 1 di Cuperlo. «Con la vendita ai capitani coraggiosi la sinistra ha perso la faccia», scandisce Renzi. La gente in sala e davanti alla tv capisce poco, ma chi ha le orecchie giuste ha inteso bene. Cuperlo reagisce soltanto alla fine, quando parlando di legge elettorale seppellisce il modello del «sindaco d'Italia» di Renzi: «Mi batterò con tutte le forze contro ogni deriva presidenzialista». Niente «uomo forte» nel suo Pd.
È un duello televisivo strano, che rispetto a un anno fa patisce l'assenza di Pier Luigi Bersani, le bambole da pettinare e i giaguari da smacchiare. È fatto su misura per Renzi, che ha alle spalle l'esperienza nello stesso studio Sky di X Factor sotto il tendone di Assago. Il rottamatore parla a mitraglia, sincopato, gesticola, lancia slogan, usa parole concrete. Gli altri due escono dalle scuole quadri del partito. Cuperlo professorino, Giuseppe Civati detto Pippo una specie di Pierino barbuto che si concede le battute a effetto di chi non ha niente da perdere.

Il moderatore, Gianluca Semprini di Sky Tg24, li porta a parlare di Letta e programmi come fosse ancora un confronto per la premiership e non per la guida del Pd. Che partito vogliono? Quali alleati? Queste domande arrivano tardi. È come se fosse già scontato che chi vince a Sky vince le primarie, e chi vince le primarie finisce dritto a Palazzo Chigi. Quanta gente si aspettano sabato ai gazebo? Civati: «Vinceremo noi, siamo tanti. Mi auguro parteciperanno 3 milioni di persone, cioè lo stesso risultato dell'anno scorso, faremo un porta a porta e ci trasformeremo in spingitori di primarie». Gli altri sono molto più prudenti. Renzi e Cuperlo prevedono addirittura un crollo da 3 a 2 milioni di votanti. «Le primarie non saranno un fallimento - dice Cuperlo - perché il nostro non è un partito con dominio padronale. Ma ci rendiamo conto che abbiamo compiuto degli errori e dobbiamo chiedere scusa ai nostri elettori». Parole sante. Renzi ha ancora sul groppone la legnata di un anno fa. «Dopo quella delusione saranno 2 milioni i militanti ai gazebo. Spero di avere il 51 per cento».

Altra frecciata di Renzi su «tesseropoli», cioè lo scandalo del tesseramento gonfiato nelle primarie in periferia. Semprini chiede chi ha barato, e se uno degli imbroglioni è sul palco. Cuperlo e Civati nicchiano, Renzi dice chiaro: «Gianni non ha imbrogliato, Pippo non ha imbrogliato, spero che loro possano dire altrettanto di me». Ma i due tacciono. Cuperlo si vanta di non aver «mai fatto polemica sul tesseramento gonfiato», dovuto a «dinamiche locali frutto di un partito che ha smarrito il senso della comunità». Civati si lamenta: «Avrei voluto parole più forti dai miei colleghi, è stata rovinata la vita alle persone perbene che fanno la tessera pd e vengono a votare». Parole chiare da Civati sulla mancata elezione di Prodi e la legalizzazione delle coppie gay, che chiama «matrimoni ugualitari» compresi affidi e adozioni. Ma lui e Cuperlo sbiancano alla domandina sul reddito personale. Renzi: «4.300 euro netti al mese, casa con mutuo trentennale e me ne mancano 22-23, ho ricevuto 67mila euro di contributi». Gli altri due guadagnano il doppio, sono membri della casta: 8.000 euro netti, senza la quota (un terzo) data al partito. Viaggiano su auto tedesche (Audi e Mercedes) e vivono in affitto.

E chiedono di introdurre la patrimoniale.

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