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La gaffe della renziana Madia che parla col ministro sbagliato

La responsabile Lavoro del Pd ha presentato un progetto sulla disoccupazione a Zanonato (Sviluppo), che alla fine le dice: "Dovevi discuterne con Giovannini"

La gaffe della renziana Madia che parla col ministro sbagliato

Roma - Hanno sette anni di differenza, portano entrambi la riga di lato e indossano gli occhiali. Una vaga somiglianza fisica tra i due si potrebbe riscontrare, ma tanto quanto capita ai ragazzi degli anni 50 che hanno condiviso quasi la stessa generazione e gli stessi schemi estetici. Il caso li fa lavorare vicini fisicamente, nel senso che entrambi hanno l'ufficio in via Veneto. Solo che sotto all'ufficio di Flavio Zanonato c'è la targa in ottone ministero dello Sviluppo Economico, sotto quello di Enrico Giovannini, suo quasi dirimpettaio di via, la targa ministero del Lavoro. Uno sta al civico 33, l'altro al 56. Neanche su Google maps si possono scambiare. Proprio al 33 qualche giorno fa hanno visto entrare senza esitazione Marianna Madia, la botticelliana neo responsabile Lavoro nel Pd di Renzi. La storia è ricostruita dal Tempo, senza smentita degli interessati. Il ministro l'ha ricevuta praticamente subito e lei ha di fatto avviato la sua attività di responsabile di settore del primo partito italiano, promuovendo interventi per l'occupazione giovanile all'interno del programma europeo per i giovani, lo Youth Guarantee. Ha inoltre illustrato le sue idee sulle tematiche del lavoro attualmente all'esame del governo. Insomma, ha parlato a ruota libera, in modo molto competente ma senza guardare l'orologio, e soprattutto senza guardare bene chi aveva davanti. E la faccia di chi aveva davanti. Dopo aver ascoltato con pazienza, il ministro Zanonato ha infine preso la parola. Con un sospiro. Non sono momenti facili. Non è facile ammettere la propria identità a chi ti pensa un altro. Cara, le ha detto pressapoco, io non mi occupo di queste tematiche, è meglio che ti rivolgi al collega Giovannini. Le parole più delicate che ha trovato. Attonita, Madia pare che abbia chiesto: ministro, ma non ti occupi tu di lavoro? Zanonato, intenerito e mortificato, ha indicato alla sua giovane interlocutrice la finestra. Magari per qualche attimo avrà voluto essere Giovannini, e chi può dargli torto. In via Veneto ci sono due ministeri, ha spiegato quindi Zanonato come un vigile urbano davanti all'edicola. Di quegli argomenti, giovani, lavoro, fondi europei eccetera, è meglio parlare dall'altra parte del marciapiede, al responsabile del Welfare. Non deve essere stato facile dire: io sono Flavio Zanonato, non sono il ministro che stai cercando. Ma certo Zanonato non poteva fingersi Giovannini. Pare comunque che il ministro sbagliato sia stato molto colpito dalle intenzioni e dalla buona volontà della giovane democratica. Spedita però dall'altra parte della via, non aveva alternative. La bionda ex veltroniana però va avanti e per fortuna non si scoraggia. Ieri è stato più facile: le persone da incontrare sono arrivate direttamente sotto la sede del Pd al Nazareno, non ci si poteva sbagliare. Erano i lavoratori dell'Aci informatica, che non è l'associazione camionisti italiani. I dipendenti dell'Automobile club Italia hanno fatto la posta sotto gli uffici democratici e una delegazione è stata ricevuta dalla Madia. All'ex compagna di banco di D'Alema, poi «giovane turca», ora renziana, è stato consegnato un testo da inserire nel maxi emendamento perché la norma che prevede l'accorpamento degli archivi del Pra e della Motorizzazione civile garantisca la salvaguardia dei posti di lavoro. Madia ha studiato la pratica e ha assicurato che porterà il testo a Ettore Rosato, componente della commissione Bilancio, che si sta occupando della legge di Stabilità.

Ha anche assicurato che il Pd farà il possibile perché la richiesta dei lavoratori sia inserita nel testo finale.

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