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Geloni bacchetta la Madia: "Com'è che intendi il cambiamento?"

La direttrice di Youdem snocciola i numerosi giri di valzer della deputata, che ora si ritrova nella segreteria di Renzi come responsabile del Lavoro

Geloni bacchetta la Madia: "Com'è che intendi il cambiamento?"

Nuovi veleni in casa Pd. A meno di 24 ore dalla nomina dei membri della segreteria, da parte di Matteo Renzi, la direttrice di Youdem, Chiara Geloni, dedica un post velenoso a Marianna Madia. "Cara Marianna - si legge - a suo tempo non lo dissi pubblicamente, ma tu lo sai: alle primarie per i parlamentari io ho votato per te. . Conosci anche il motivo: avevo superato i pregiudizi dovuti al modo in cui ci era stata presentata la tua prima candidatura, e di quei pregiudizi un po' mi sentivo colpevole. Avevo visto che da parlamentare ti eri concentrata su un tema, il lavoro, e ti eri impegnata con serietà e concretezza. Mi faceva anche piacere votare per una persona, e una donna, che si era dimostrata libera da settarismi e serena nei rapporti politici e personali". Dopo questo preambolo tusso sommato amichevole, arriva la bordata: "Nell'augurarti in bocca al lupo come responsabile lavoro del Pd... sento il bisogno di rivolgerti qualche domanda, che ti faccio in pubblico perché mi pare che la cosa non riguardi solo me e te. Mi spiego...".

La Geloni inizia, così, una puntigliosa ricostruzione della "carriera" politica della Madia: "Quando Veltroni ti ha scelto come capolista nella circoscrizione Lazio 1 frequentavil'Arel di Enrico Letta. Sei partita "veltroniana" (lo so, va così, ti mettono sempre un'etichetta), ti sei detta estimatrice di D'Alema, hai votato alle primarie per Bersani. Qualcuno mi dice di averti visto a qualche riunione dei Giovani Turchi ma leggo che oggi tu neghi di aver partecipato mai a riunioni di corrente. Non saprei, perché nemmeno io ci sono mai stata. Dopo le elezioni, hai dapprima capeggiato la rivolta contro Marini al Quirinale, rivolta che - io e molti altri siamo convinti - ha portato dritti alla fine della segreteria Bersani e delle residue speranze di evitare le larghe intese, poi hai frequentato riunioni romane di civatiani in cui hai detto che il Pd romano era in mano a una mafia". E prosegue: "Successivamente, hai sostenuto per la segreteria di Roma Lionello Cosentino, un segretario contro il quale io non ho niente anche se ne ho votato un altro, ma che era sostenuto da tutto l'establishment del Pd romano". E chiude in modo perfido: "Infine, sei andata alla Leopoldae ti sei detta renziana".

Arriva, così, la domanda: "Non ritieni per caso di dovermi spiegare qualcosa? Perché io, ecco, tecnicamente, sarei una tua elettrice: quindi tu, come dire, dovresti rappresentarmi. E onestamente mi stai rendendo molto difficile sentirmi rappresentata da te. Ora non dico che dovresti fare quello che ti dico io, tu sei la dirigente e io col mio voto ti ho dato una delega, e fra l'altro te l'ho data senza chiederti di che corrente eri. Ma siamo sicuri che il tuo modo di esercitarla rappresenti il cambiamento che il popolo delle primarie chiede al Pd?". Siamo appena agli inizi della "segreteria Renzi" ma le acque, in casa Pd, sono già molto agitate. Intanto resta da vedere se la Geloni manterrà la guida di Youdem.

E se Renzi deciderà, o meno, di chiudere la tv.

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