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"Gente di destra diffonde fake news". L'ultima sparata di Grillo (da che pulpito)

Grillo rilancia una ricerca secondo la quale le persone di destra sarebbero più propense a diffondere notizie false. "Questione di ignoranza". Ma è proprio tra i 5s che negli anni sono circolati bufale e complottismi

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Senti chi parla. Adesso Beppe Grillo si mette a fare la lezione sulle fake news, puntando il dito contro le persone di destra. Secondo il comico genovese, infatti, queste ultime sarebbero "più propense" a diffonderle. La teoria la si legge in articolo senza firma pubblicato sul blog grillesco, nel quale viene dato risalto a un recente (e discutibile) studio sull'argomento. La predica arriva tuttavia dal pulpito meno credibile di sempre: per anni, infatti, il guru pentastellato e i suoi adepti hanno propalato notizie e credenze non esattamente verificate, per usare un moderato eufemismo. Qualche esempio? Le teorie sui podomori antigelo e sulle scie chimiche.

"Secondo un recente studio le fake news, o notizie false, sono condivise prevalentemente da persone con tendenze politiche di destra. I risultati dello studio suggeriscono però che il problema della disinformazione potrebbe non essere dovuto a cattive intenzioni, ma piuttosto a un’incapacità di comprendere appieno le informazioni condivise", si legge in particolare sul blog di Beppe Grillo. Sempre secondo la suddetta ricerca, prontamente rilanciata dall'ispiratore del Movimento, "la stragrande maggioranza delle persone sembra condividere le fake news senza l'intenzione di voler ingannare gli altri, ma piuttosto perchè crede semplicemente che sia vero". E questo - prosegue ancora l'articolo - "evidenzia un problema più grande, ovvero la mancanza di un'istruzione adeguata e di un pensiero critico che aiuti le persone a capire ciò che è vero".

La conclusione del post è emblematica: "Questione dunque di ignoranza, ridiamoci su...". Ma l'osservazione, già di per sé, fa sorridere. Anche lo stesso popolo grillino ha spesso abbocato a bufale e fandonie circolate in quell'area. Proprio tra i militanti pentastellati si sono fatte strada fake news talvolta grossolane e in alcuni casi a parlare di argomenti al limite della panzana è stato lo stesso Beppe Grillo. Tra il serio e il faceto, ad esempio, in un suo vecchio spettacolo il comico parlò di un presunto pomodoro geneticamente modificato con i geni del merluzzo, per renderlo il frutto resistente al freddo. Qualcuno ci rise sopra, altri forse lo presero sul serio. Fatto sta che quell'affermazione fosse priva di fondamento. E in un altro spettacolo definì l'Aids come "la più grande bufala di questo secolo", facendo comprensibilmente indignare le associazioni impegnate nell'assistenza ai malati.

E che dire delle scandalose accuse che il comico genovese rivolse a Rita Levi Montalcini, insinuando che la scienziata avesse ottenuto il Nobel grazie a una ditta farmaceutica amica. Chissà, forse qualche spettatore degli show grilleschi ci credette per davvero. E in tempi più recenti, setacciando i social, sui profili di alcuni simpatizzanti pentastellati sono apparse fake news riguardanti le scie chimiche o il presunto complotto dei microchip impiantati sottopelle per controllare le persone. E l'attentato dell'11 settembre 2001? "La verità probabilmente non la sapremo mai, ma sicuramente è molto diversa da quella che i media mainstream ci raccontano (...) Fu un lavoro interno", argomentò in un intervento alla Camera l'allora deputato 5s Paolo Bernini.

Ora però Grillo fa la lezione proprio sulle notizie non verificate alle quali qualcuno abbocca. E sul suo blog scrive: "Nel sondaggio rivolto ai partecipanti i ricercatori hanno hanno presentato dieci titoli pubblicati online, di cui cinque erano notizie false e gli altri cinque descrivevano fatti reali (...) I risultati hanno mostrato che le persone non condividono deliberatamente informazioni false per la maggior parte del tempo, e pochissime persone le condividono intenzionalmente". Nel gruppo studiato - si legge ancora - le persone più anziane e ad alto reddito erano più brave a individuare le fake news, "in particolare le persone di sinistra".

Se voti a sinistra sei più intelligente. Questa in realtà non è una teoria poi così inedita: da sempre infatti i progressisti si reputano superiori moralmente e intellettualmente.

L'importante è crederci, magari con l'avallo di qualche mirabolante (e opinabile) espertone di turno.

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