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È il giorno dei quattro Papi. Oggi Santi Wojtyla e Roncalli

Bergoglio e Ratzinger sull'altare: per la prima volta da che è nata la Chiesa due pontefici celebrano messa insieme. Roma per 24 ore torna "caput mundi". DIRETTA TV2000

Papa Benedetto in piazza San Pietro
Papa Benedetto in piazza San Pietro

È il giorno dei 4 Papi, due in paradiso e due in terra che, per la prima volta nella storia della Chiesa, celebrano assieme la messa. I primati si accavallano in questa giornata epocale che per 24 ore fa tornare Roma «caput mundi». Le telecamere di tutto il pianeta sono puntate su piazza San Pietro, i 150 cardinali, i 1000 vescovi (erano 2500 i partecipanti al Vaticano II, quindi è una sorta di mezzo Concilio), i seimila sacerdoti, i milioni di fedeli, le delegazioni ufficiali di 93 Paesi, mezzo mondo.

Il giorno di Angelo Roncalli, il «Papa buono» che indisse il Concilio alla soglia degli 80 anni ed è rimasto nelle case di milioni di persone, venerato come un taumaturgo cui rivolgersi nelle necessità. Il giorno di Karol Wojtyla, il Papa combattente che si presentò con un disarmante «Non abbiate paura» e ha girato il mondo per portare la fede a quanta più gente possibile.

È il giorno di Jorge Mario Bergoglio, che ha voluto questa cerimonia senza precedenti accelerando (con rarissimi precedenti, in questo caso) le pratiche per la santità di Giovanni XXIII e portando contemporaneamente sugli altari due suoi predecessori, testimoni di due volti della fede: il dialogo e la militanza. È infine il giorno di Joseph Ratzinger che per la prima volta dopo la rinuncia si mostra al mondo, e lo fa accanto al successore. Benedetto XVI non assisterà semplicemente al rito, ma sarà uno dei celebranti, qualche gradino sotto l'altare allestito sul sagrato della basilica, sulla sinistra, accanto ai cardinali vescovi. A fianco di Papa Francesco staranno il suo vicario per Roma (Vallini), l'arcivescovo di Cracovia (Dziwisz), il vescovo di Bergamo (Beschi), il decano dei cardinali (Sodano) e il sottodecano (Re).

È stato Francesco a invitare Benedetto. Della presenza del Papa emerito erano circolate voci nei giorni scorsi, confermate ieri ufficialmente dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Tre sole volte, dalla rinuncia, Ratzinger è apparso in pubblico: a Castelgandolfo quando ha accolto Papa Francesco, nei giardini vaticani per l'inaugurazione di una statua, in basilica per il concistoro di febbraio che creò i nuovi cardinali. Sempre riservato e sempre silenzioso, mai con i paramenti sacri ma con la semplice veste talare bianca. Oggi sarà diverso perché si mostrerà al mondo in una cerimonia che durerà oltre due ore e proclamerà santi due persone che Ratzinger conobbe molto da vicino, il Papa del Concilio (in cui il giovane teologo tedesco fu apprezzato consultore) e il Papa polacco di cui fu il braccio destro per oltre vent'anni e che egli stesso aveva beatificato il primo maggio di tre anni fa.

Il popolo dei fedeli, l'altro protagonista di questa domenica che Giovanni Paolo II dedicò alla Divina Misericordia, ha già preso possesso dei suoi luoghi. Via della Conciliazione, chiusa al traffico, è stata percorsa da fiumi di persone. Presa d'assalto la basilica con lunghe code per entrare a venerare le tombe dei pontefici e passare sotto i ritratti dei due Papi santi già appesi sulla facciata. Un sole inaspettato ha riscaldato i pellegrini di ogni angolo del mondo prima che nel pomeriggio scendesse qualche goccia di pioggia. Era annunciato brutto tempo, in molti hanno pensato all'ultimo miracolo dei pontefici santi.

Trentun capi di Stato, tra i quali varie teste coronate, rendono omaggio al Vaticano. Lo staterello calamita i poteri planetari e al tempo stesso ne mantiene le distanze. Papa Giovanni fu paragonato a John Kennedy per la sua spinta al rinnovamento e papa Wojtyla a Ronald Reagan per la spallata al comunismo; ora invece è impossibile accostare Bergoglio a qualche politico: la sua vita austera e il richiamo ai poveri lo allontanano da qualsiasi «mondanità», come dice lui. Francesco comunque oggi sul sagrato della basilica saluterà tutte le delegazioni ufficiali, a cominciare da quella italiana: Napolitano e Renzi con mogli al seguito, oltre ai presidenti delle Camere e alcuni ministri (sicuri Boschi e Olivero).

Tra i politici di casa nostra nei giorni scorsi si è scatenata una corsa al biglietto per i posti riservati. A Papa Francesco questo spettacolo non piace. Per questo la piazza di oggi sarà democraticissima: pochi settori per le autorità e le delegazioni ufficiali, e poi spazio per chiunque. La «zona rossa» attorno a San Pietro è scattata alle 20, tutti fuori, la piazza e via della Conciliazione sono state liberate e pulite. Migliaia e migliaia di pellegrini di ogni razza e lingua, che durante il giorno avevano bivaccato in giro per la capitale, si sono addossati alle transenne con materassini da campeggio, sacchi a pelo, mantelline per la pioggia, chitarre, scaldavivande, rosari. Alle cinque del mattino scatta l'apertura alle fiumane.

Alle nove e mezzo l'inizio della messa solenne per la canonizzazione del secolo.

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