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“Il giustizialismo fa più male della malagiustizia

Matteo Renzi, intervistato da Augusto Minzolini, ha presentato "Il Mostro" e rivelato alcuni passaggi presenti nel libro in merito alla magistratura

“Il giustizialismo fa più male della malagiustizia”. Renzi presenta il suo libro a Milano

Applausi per Matteo Renzi al teatro Parenti di Milano per la presentazione del suo nuovo libro "Il Mostro". Intervistato da Augusto Minzolini, direttore de il Giornale, il leader di Italia viva ha incentrato l'avvio dell'incontro sulla magistratura. "Questo libro non è per chi mi vuole bene, per chi mi odia. Se lo leggeranno si renderanno conto che quello che hanno fatto a noi, come complessità non ha eguali", ha dichiarato Matteo Renzi.

"Il male che fa la mala giustizia quando ti colpisce è come il giustizialismo, che però fa ancora più male. Abbiamo anche noi una quota di responsabilità e da qui ho finito fino al 2032", ha dichiarato Matteo Renzi. Nel libro, come spiega Minzolini, si fa una descrizione "tragica" delle vicende giudiziarie, soprattutto per quanto concerne Firenze. "Ci può essere un nuovo CSM con un imprinting garantista?", ha chiesto Augusto Minzolini al leader di Italia viva. "Io la prendo sul ridere, cioè rosico e ci sto male, ci soffro, ma credo che si debba ricordare sempre che siamo forti, fortunati e felici. Questo libro non è una lamentazione", ha spiegato Renzi, che ha messo in evidenza le "stranezze" del sistema italiano in relazione alla fondazione Open. "Non c'è un solo centesimo portato via ai contribuenti. È tutto bonificato ma questo lavoro, secondo un pm, è una sorta di scandalo e alla luce di questo porta via i telefonini alle persone", ha proseguito Renzi, che ha sottolineato la sproporzione degli effetti, come l'arresto dei suoi genitori, rispetto a quanto contestato dal pm.

"Un giudice della cassazione scrive una sentenza e dice: 'Caro pm, hai sbagliato'. E gli dice: 'Distruggi i dati e restituisci i cellulari'", dice ancora Renzi. "A fronte di tutto questo, il pm manda tutto quello che deve distruggere al parlamento. È grave", prosegue il leader Italia viva. "Se un pm è talmente al di sopra delle parti ignora una sentenza del giudice, il rischio non è per Matteo Renzi ma per un cittadino normale", ha fatto notare il senatore.

"Io non vivo un rapporto di sofferenza nei confronti della Meloni, ma il ministro della Giustizia l'ha scelto meglio di come ho scelto io. Nordio è meglio di Orlando", ha scherzato Renzi, mettendo insieme tutti i governi in cui l'esponente del Pd è stato ministro: "Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi. Ma Orlando è meglio di Bonafede". Matteo Renzi ha ripercorso il caso dell'Autogrill, spiegando che si trattava di un incontro programmato, di cui Renzi si era dimenticato e che, per praticità, si è svolto in Autogrill. "Non ho detto nulla di diverso rispetto a quanto avevo detto a Myrta Merlino in tv poche ore prima: 'Caro Conte o cambi o ti si manda a casa'", ha spiegato Renzi in merito all'incontro con Mancini.

"In questo di libro di 250 pagine non ho ricevuto nemmeno una querela", ha aggiunto il leader di Italia viva. "Dicono che io delegittimo la magistratura e poi c'è un pm che molesta una collega. Chi delegittima la magistratura?", si chiede Matteo Renzi. Il leader di Italia viva ha puntato il dito contro la magistratura giustizialista che per anni, a suo dire, ha preso di mira la sua figura e la sua famiglia. "Ha ragione Minzolini quando dice che c'è un grande tema, al netto delle mie colpe, questo libro serve a dire che c'è bisogno di uno sforzo sulle persone. La vittoria del garantismo deve partire dalle università", ha detto il leader di Italia viva, che poi ha concluso: "Il garantismo sta giustizialismo come la democrazia sta alla dittatura", ha concluso Matteo Renzi.

"Per quale motivo in questo Paese non si può approfondire il fatto che sono girati milioni di euro di provvigioni", ha detto Renzi in merito alle vicende legate al Covid. "Io la commissione parlamentare la vorrei sugli acquisti fatti duranti il Covid. E non capisco perché un presidente del Consiglio decide di chiamare i soldati russi chiamando Putin", ha continuato il senatore di Italia viva. Durante tutto l'incontro, Matteo Renzi ha preso di mira Giuseppe Conte, raccontando anche un retroscena di alcuni anni fa, quando vinse Joe Biden in USA e si parlò di una possibilità dell'arrivo di Matteo Renzi alla NATO: "Entro a Palazzo Chigi e mi dice: 'Sappi che io sono d'accordo per quella cosa dell'Onu'".

E il senatore ha raccontato di avergli spiegato che l'Onu ha sede a New York e la NATO a Bruxelles.

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