Il governo parla di crescita ma intanto studia altri tagli

Terminate le vacanze, il premier raduna oggi il governo per cercare di rilanciare l’economia. Impresa ar­dua visto che di soldi ce ne sono pochi. Occhi puntati su Passera

Il governo parla di crescita ma intanto studia altri tagli

Roma - Monti disegna la road map dello sviluppo. Terminate le vacanze, il premier raduna oggi i propri ministri per fare il punto della situazione. Sarà un consiglio dei ministri interlocutorio, ma con un obiettivo chiaro: rilanciare l’economia. Impresa ar­dua visto che di soldi ce ne sono pochi. I riflettori sa­ranno puntati soprattutto sul ministro dello Svilup­po e infrastrutture, Corrado Passera ma anche molti altri diranno la loro. Anche perché, continua a ripete­re Monti, il gioco dev’essere per forza «di squadra».

E ogni giocatore della squadra dovrà ulteriormen­te tirare la cinghia, visto che uno dei punti cardine delle prossime mosse dell’esecutivo sarà quello di ri­durre ulteriormente la spesa. Da questo grande capi­tolo si pensa di risparmiare altri 3,5 miliardi che do­vrebbero salire a 6,5. Un intervento strutturale che ha come scopo quello di impedire l’aumento del­l’Iva anche nel secondo semestre del 2013. Sferzato dalle critiche sul fronte fiscale e consapevole che nuove imposte sono controproducenti in tempi di re­cessione, il premier considera un must non toccare all’insù le aliquote del 10 e del 21 per cento.

Nel dettaglio, Passera dovrebbe illustrare il suo piano fatto di infrastrutture, aiuti alle imprese, agen­da digitale e energia. Dovrebbe planare in cdm quan­to­già anticipato al meeting di Rimini dal vice di Passe­ra, Mario Ciaccia: l’esenzione dall’Iva sulle nuove opere infrastrutturali. In questo modo il governo pensa di favorire gli investimenti privati e di dare uno straordinario impulso all’indotto. Il che vuol dire: nuovi posti di lavoro e far girare l’economia.Un prov­vedimento che- parole di Ciaccia - «potrebbe valere circa 80 miliardi». La proposta ha già strappato ap­plausi dagli industriali, dai costruttori e dalla Cassa depositi e prestiti. Sempre a favore delle imprese c’è il capitolo che mira a ridurre il peso della burocrazia con il taglio delle autorizzazioni necessarie che oggi sono tantissime e costosissime. Agenda digitale: in­vestire sulla banda larga, sostenere l’ e­commerce ein­centivi alle start up . Su questi paragrafi pesa, però, il discorso soldi: sono pochi e occorre trovare adegua­ta copertura. Sul fronte energia, si punta a rilanciare la produzione nazionale di idrocarburi. Il che avreb­be come effetto anche quello di rendere meno salate le bollette degli italiani. Ma il provvedimento potreb­be incontrare lo scoglio di una modifica degli attuali limiti alle trivellazioni.

Sul fronte meramente fiscale, posto che Monti ha già detto che è impossibile ridurre l’Irpef, dovrebbe accelerare la grande riforma delle detrazioni e delle deduzioni.C’è un mese di tempo,inoltre,per mette­re nero su bianco la legge di stabilità e in quella occa­sione i conti devono tornare per forza.
A questo proposito, grande aspettative sono river­sate sulla cosiddetta spending review 2 , fatta di tagli a tutti gli uffici territoriali periferici della Pubblica am­ministrazione. Capitolo, questo, che continua a su­scitare vibranti proteste degli enti locali.

Infatti è sali­to a 224 il numero di sindaci della Lombardia che hanno scritto una lettera - iniziativa partita dai Co­muni del Bergamasco - al presidente del Consiglio per spiegargli le difficoltà che nascono dalla spen­ding review e dal patto di stabilità.

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