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Grasso e Boldrini lottizzano i garanti del bilancio statale

 La scelta dei presidenti di Senato e Camera cade su tre esponenti di sinistra 

Grasso e Boldrini lottizzano i garanti del bilancio statale

Persino il Nuovo centrodestra ha avuto qualcosa da ridire, giorni fa, sulle nomina di tre persone «guarda caso, appartenenti alla stessa cultura politica». Forza italia ieri ha scelto le maniere forti. Il capogruppo Renato Brunetta ha accusato i presidenti delle Camere di «violare le norme europee e la Costituzione» e ha scritto una lettera ai vertici delle istituzioni comunitarie per denunciare la decisione firmata dai presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini.
I fatti risalgono ai giorni più sonnacchiosi dei ponti primaverili e riguardano la scelta dei vertici dell'Ufficio parlamentare di bilancio, caduta su economisti, in un modo o nell'altro, vicini alla sinistra e al governo. Attenzione, non è la solita schermaglia da nomine. Non si tratta solo di spoil system all'italiana per occupare qualche strapuntino. L'Ufficio parlamentare del bilancio è un organismo previsto dai trattati europei, forse destinato - spiegavano ieri fonti parlamentari - a diventare più importante della Ragioneria dello Stato nel controllo dei conti.

I vertici dei due rami del Parlamento, Grasso e Boldrini, li hanno scelti in una rosa che comprendeva dieci nomi, stilata dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato dopo quindici giorni di duro lavoro. C'erano Marco Cangiano, Pietro Garibaldi, Fiorella Kostoris, Giuseppe Pisauro, Gianfranco Polillo, Paolo Savona, Angelo Fabio Marano, Luigi Paganetto, Chiara Goretti e Alberto Zanardi. I presidenti di Camera (esponente di Sel) e del Senato (del Pd), hanno preso dalla rosa Pisauro, con funzioni di presidente, Goretti e Zanardi. Pisauro, rettore della scuola superiore di economia e finanze, (che il governo vorrebbe accorpare con quella della pubblica amministrazione), economista vicino all'ex ministro Pd Vincenzo Visco. Goretti, collaboratrice di Cottarelli espressione, spiegavano fonti parlamentari di Forza Italia, dell'ala tecnocratica del governo e anche del ministero dell'Economia. Zanardi, figura più «renziana».

In sostanza Grasso e Boldrini non sembrano avere cercato tanto un equilibrio tra le principali correnti presenti in Parlamento, quanto una sintesi tra le travagliate anime della sinistra - vecchia, nuova e tecnocratica - cercando di non scontentare il ministero di via XX Settembre, che in teoria dovrebbe essere il sorvegliato della nuova authority. Nei giorni scorsi il Mattinale dei gruppi parlamentari azzurri aveva anche rivelato un retroscena. Tra i partiti era stato raggiunto un compromesso su Cangiani, Paganetto e Zanardi, perché rappresentavano «un profilo culturale differenziato». I presidenti dell'aula di Montecitorio e Palazzo Madama, mentre Paese e politica erano distratti, hanno scelto altri. La nomina è importante perché l'Ufficio parlamentare del bilancio diventerà centrale nei prossimi anni. È l'organismo indipendente che una legge del 2012 ha istituito per adempiere a un'indicazione dell'Ue. L'Upb, con il tempo, sostituirà anche gli uffici bilancio di Camera e Senato. Cioè quei «tecnici» con i quali il premier Matteo Renzi ha polemizzato ferocemente attraverso colloqui con tre quotidiani, perché avevano messo in dubbio le coperture del bonus da 80 euro al mese. Brunetta ha deciso di portare la vicenda in tutte le istituzioni europee. Ha scritto ai vertici della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, al presidente dell`eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, al presidente della Bce, Mario Draghi, al direttore operativo del Fmi, Christine Lagarde, e al segretario generare dell`Ocse, Angel Gurria. Obiettivo della denuncia del capogruppo azzurro, segnalare il «grave abuso» di una nomina, tesa «ad assicurare l'acquiescenza del nuovo organismo alle direttive del governo».

Esattamente il contrario dell compito per il quale è nato l'Ufficio bilancio.

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