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Grillo, il genio del Maalox: fa uno spot allo sponsor

La Rete accusa il comico di pubblicità occulta. Sul suo sito il link del produttore della pastiglia

Grillo, il genio del Maalox: fa uno spot allo sponsor

Chi di teorie del complotto ferisce... Ecco che in Rete i dietrologi hanno scoperto un nuovo arcano: il maalox. Le pastiglie per i bruciori di stomaco inghiottite da Grillo nel tremendo day after delle Europee sono diventate un mega spot per la Sanofi Aventis, multinazionale farmaceutica francese. Il video dove Grillo inghiotte una pastiglia per digerire la mazzata elettorale, e chiama Casaleggio per fare altrettanto («Casaaa! C'è il maalox anche per te, vieni qua!») è stato visualizzato, commentato e twittato migliaia di volte, pubblicizzando il maalox come nessuno spot a pagamento avrebbe mai fatto. Una «pubblicità occulta», dunque, denunciano i ricercatori di furbate on line, stavolta avendo come bersaglio proprio Grillo, massimo esperto di trame occulte specie se manovrate da multinazionali del farmaco. La «prova» sarebbe nel link inserito da Beppe Grillo nel testo post voto. Cliccando sulla parola maalox, insomma, si viene rimandati alla pagina ufficiale del farmaco, come se il messaggio del leader M5S invitasse chi legge a conoscere meglio il prodotto della Sanofi e acquistarlo. Ha cominciato il giornale on line Diritto di critica, chiedendo persino un intervento dell'Agcom, quindi il Manifesto («se beppegrillo.it fosse stato un programma televisivo sarebbe stato sanzionato per pubblicità occulta»), e poi Twitter si è scatenato. «Ma la Novartis quanti soldi gli avrà dato a Grillo per pronunciare più volte maalox nel suo spot di ieri?» dice un tweet; «Pure la pubblicità al #maalox, una carezza sulla fronte a chi pensa che è involontaria» scrive un altro twittatore; «Un genio del maalox». Già la Rete si era insospettita per il brand sul cappello di Casaleggio, durante la lunga intervista a In mezz'ora su Raitre. Il marchio «Marlboro» ben visibile davanti a qualche centinaia di migliaia di persone. Ma la dietrologia era partita già prima, a proposito dei diversi piumini Woolrich che Grillo ha usato in tutte le piazze del suo tour elettorale, finiti poi nelle foto sui giornali e nei servizi tv, con il marchio visibile. Il sospetto, lanciato dal sito IlPortaborse, è che anche lì, sotto il piumino, ci fosse dell'altro. «Quei giubbini “fighetti” che piacciono tanto a Grillo, li commercializza in Italia una signora bolognese di nome Cristina Calori, che anche recentemente al Pitti Uomo di Firenze ha ospitato Grillo nel suo stand sottolineando di essere “una sua grande amica”. Probabilmente Grillo quei piumini di lusso li riceve in regalo o in comodato d'uso. E questi sono fatti suoi. Quello che interessa noi è perché non si pone il problema di spiegare ai suoi elettori i motivi di cotanta “pubblicità occulta”». Mentre un lettore del blog di Grillo ha inserito questo commento: «Buongiorno sig. Grillo, sono rimasta alquanto colpita dal fatto che sia stato l'ospite d'onore dell'inaugurazione del negozio Woolrich di Padova. L'ho saputo sfogliano in un bar il giornalino dei fighetti padovani, Gotha... Saluti, Elisabetta». Malignità, cattiverie, sospetti velenosi come quelli sui guadagni fatti con la pubblicità sul blog. Serve altro maalox per mandare giù tutta l'amarezza.
Intanto il M5S è alle prese ancora coi lividi. Grillo e Casaleggio stanno studiando una nuova strategia, soprattutto sulla comunicazione. Mentre affiorano le tensioni. Il deputato M5S Currò accusa i «cerchi magici» che dividono il movimento, «che non è un clan». Il sindaco di Parma Pizzarotti invita a fare autocritica invece che dare la colpa ai pensionati): «O facciamo autocritica - scrive su Facebook - per crescere o rimarremo relegati all'opposizione». Il gruppo M5S alla Camera non segue il consiglio e smentisce il crollo: «È un calo di voti ma non l'emorragia di cui si favoleggia. Abbiamo comunque consolidato un ampio consenso». Al Senato invece si prepara una scissione mentre Grillo, assediato dai cronisti, resta chiuso nella sua villa di Sant'Ilario. Ancora altro maalox.

(Ha collaborato Paolo Martone)

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