Politica

M5S, espulso il senatore Mastrangeli

Sul suo blog Grillo lancia la votazione per l'espulsione di Marino Mastrangeli, che è andato in tv nonostante l'invito a non farlo. La consigliera comunale di Bologna Federica Salsi, epurata mesi fa perché andò a Ballarò: "Versione digitale del tribunale dell’inquisizione". Concluse le operazioni di voto. Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.341. L’88,8% (pari a 17.177 voti) ha votato per l’espulsione"

Beppe Grillo durante la conferenza M5S
Beppe Grillo durante la conferenza M5S

Beppe Grillo vuol tagliare un'altra testa. Stavolta tocca al senatore Marino Mastrangeli, accusato di aver "violato numerose volte la regola di evitare partecipazioni ai talk show" e "danneggiato l’immagine del M5S con valutazioni del tutto personali". Lo scrive Grillo sul suo blog nel lanciare il voto per l’espulsione del senatore, proposta dai gruppi parlamentari. Mastrangeli, eletto nel Lazio, più volte ha osato sfidare il divieto di andare in tv. Lo ha fatto andando a parlare al talk show di Barbara D'Urso, su Canale 5. Ed è tornato a farsi sentire sugli schermi di La7. Finito nel mirino del suo movimento, Mastrangeli aveva chiesto che la riunione per il suo allontanamento venisse trasmessa in streaming. Questo l'esito della votazione: 62 sì, 25 no e 3 astenuti. Ora la parola passa agli iscritti del Movimento. La votazione si chiude alle 17.

La difesa di Mastrangeli

Nel processino in diretta streaming, davanti agli eletti del M5S, Mastrangeli tra le altre cose aveva detto: "Sono processato per un gravissimo delitto, questi processi inutili, è una farsa. Solo in Corea del nord si vieta. E il codice di comportamento non vieta, consiglia. Se si vuole cambiare siano i 50mila iscritti a decidere, loro sono più ragionevoli e diranno di no".

Grillo: violati gli impegni presi

"Tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle - scrive Grillo sul suo blog - hanno sottoscritto pubblicamente prima delle elezioni il 'Codice di comportamento'. La sua sottoscrizione era necessaria per candidarsi, un impegno preso senza costrizione verso il M5S e gli elettori". Per i parlamentari che violino le regole sottoscritte "il gruppo parlamentare può avviare la procedura di espulsione", che prevede la proposta di espulsione votata a maggioranza da deputati e senatori riuniti e la successiva ratifica della decisione con una votazione on-line degli iscritti al Movimento. "Il cittadino Marino Mastrangeli ha violato numerose volte la regola 'Evitare la partecipazione ai talk show televisivi' senza sentire alcun coordinamento con i gruppi parlamentari e danneggiando così l’immagine del M5S con valutazioni del tutto personali", afferma Grillo. "Per questo i gruppi parlamentari riuniti del M5S Camera e Senato hanno deliberato a maggioranza, ai sensi del Codice di Comportamento di proporre l’espulsione dal gruppo parlamentare del Senato di Marino Mastrangeli per palese violazione delle norme di comportamento sottoscritte dallo stesso prima della sua candidatura. In particolare Marino Mastrangeli ha ripetutamente partecipato a numerosi talk show, benché l’intero gruppo lo avesse più volte invitato a desistere, anche in contemporanea allo svolgimento dei lavori del gruppo". "L’espulsione di Mastrangeli - comunica Grillo - va ora ratificata dagli iscritti al portale al 31 dicembre 2012 con documento digitalizzato".

Federica Salsi: versione digitale dell'Inquisizione

Una delle prime persone ad essere allontanate dal Movimento 5 stelle, Federica Salsi (consigliere comunale di Bologna), commenta con amarezza, su Twitter e Facebook, il caso Mastrangeli: "Ecco a voi la versione digitale del tribunale dell’inquisizione". Il tweet rimanda al post con cui Grillo stavolta sottopone l’espulsione al voto degli iscritti, cosa che non aveva mai fatto, finora decidendo tutto da solo. E suscita un acceso dibattito. A chi le fa notare che "il web è pieno di notizie di espulsione", lei replica con diversi tweet: "L’unica cosa su cui ho posto attenzione e che critico è IL METODO. Questo metodo è FALSA democrazia. È un tribunale dell’inquisizione. L'ho già detto. Ti sembra meno democratico questo metodo rispetto ad una decisione presa esclusivamente dal direttivo di un partito?". E a chi le fa notare che da tempo "i direttivi di partito non espellono qualcuno", anche perché "nei partiti la dialettica interna viene tutelata", la Salsi risponde: "Non mi interessano gli altri partiti, il M5S doveva essere altro, si spaccia per essere altro, ma non lo è". E aggiunge: "A suo tempo criticai le regole per le candidature alle parlamentarie e questo è il risultato. Il pesce puzza dalla testa BG+GC, ovvero Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio".

La rete espelle Mastrangeli

Il blog di Grillo spiega che "le operazioni di voto si sono concluse. Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.341. L’88,8% (pari a 17.177 voti) ha votato per l’espulsione, il restante 11,2% (pari a 2.164 voti) ha votato per il no". La decisione ratificata dalla Rete è "invalida e illegittima". Lo sostengono in una nota i legali dello stesso Mastrangeli, gli avvocati Luigi Piccarozzi e Roberto Ricci, che si riservano di "procedere in tutte le opportune e competenti sedi giudiziarie". "Ce l’hanno con me perché sono andato dalla nemica del M5S. Lei è la più votata dagli italiani, lei è la nemica del M5s", ha commentato il senatore del M5S che, appena espulso, è andato ospite a Pomeriggio Cinque ed è stato intervistato da Barbara D’Urso.

"Dovranno venire i commessi del Senato a portarmi via dal gruppo parlamentare e intendo che dovranno farlo fisicamente.

Se mi porteranno via dal gruppo vorrà dire che da iscritto e da attivista del Movimento potendo usare il logo rappresenterò l’11,2% degli iscritti e nel Gruppo Misto creerò una nuova formazione che si potrebbe chiamare minoranza M5S", ha tuonato Mastrangeli.

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