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Grillo pronto ad aprire al Pd? Lui nega

Sul suo blog Grillo smentisce le indiscrezioni sul possibile appoggio dei Cinquestelle a un nuovo governo con i democratici

Grillo pronto ad aprire al Pd? Lui nega

Bersani ha detto che allo stato delle cose oggi ipotizzare nuove maggioranze è molto complicato". E "qualora mai ci fosse questa ipotesi toccherebbe al Quirinale". L’ex segretario del Pd dopo le ultime elezioni provò a imbastire una trattativa con il Movimento 5 Stelle. Ma fece un buco nell'acqua e, poco dopo, incassata anche la bocciatura di Prodi al Quirinale (coi cento "traditori" del Pd che non votarono per mandare al Colle il fondatore del partito) fu costretto a rassegnare le dimissioni. Bersani ora ci va molto più cauto: "Apertura di Grillo? Non lo so - risponde a SkyTg24 - ma non mi avventuro in questa analisi di un movimento complicato". Il deputato pd Nicola Stumpo, già responsabile dell'organizzazione delle primarie del centrosinistra, è ancora più drastico: "Penso che con il M5S non sia strutturabile nessuna forma di governo o pseudo maggioranza. Altra cosa è che se si vada ad elezioni con un’altra legge elettorale. Si può pensare a un dialogo con il movimento di Grillo, prendendo in considerazione ogni singolo parlamentare". Qualcosa però bolle in pentola. Beppe Grillo, infatti, è convinto che se dovesse cadere il governo Letta il M5S non potrebbe restare fermo sulle proprie posizioni e dire ancora una volta no ai democratici. Sarebbe difficile, molto difficile ripetere il "niet" al Pd. La Rete, infatti, non glielo perdonerebbe più. Questa svolta trapela da una chiacchierata che il leader dei Cinquestelle ha fatto in Sardegna con l'ex sindaco del Pd di Arzachena, Tino Demuro. Una chiacchierata avvenuta sabato scorso e che, come scrive Repubblica, è durata più o meno un'ora. Arzachena oltre che un luogo di vacanza è un luogo caro a Grillo. Qualche anno fa, quando voleva tentrare la scalata al Pd, il comico genovese prese qui la tessera del Pd. Che però, poi, gli fu ritirata dal partito, perché lo consideravano soggetto politico "ostile".

In questa calda e turbolenta estate Grillo è più che mai convinto di una cosa: se Enrico letta va a casa non si va automaticamente a nuove elezioni. La ragione è semplice, pensa Grillo: napolitano ha già pronte le proprie dimissioni e in questo modo ci sarebbero nuove elezioni sì, ma per il Quirinale. Con la necessità di trovare una soluzione, tra le forze politiche, per scegliere il nuovo inquilino del Colle e, solo in seguito, vedere se è possibile, o meno, trovare la maggioranza per un governo. C'è il rischio di restare imprigionati nello stallo. E Grillo non vuole rimanere con il cerino in mano.

Attenzione, Grillo non dice chiaramente di voler andare al governo con il Pd. Ma fa capire di essere disposto a muoversi (politicamente parlando). Magari per varare, insieme, qualche riforma (elettorale?). E, udite udite, arriva addirittura a riconoscere che "con Bersani qualcosa si poteva fare". Intanto si profila all'orizzonte un nuovo scontro in seno ai Cinquestelle. Uno scontro che potrebbe vedere protagonisti, questa volta, i due big del movimento: da una parte Casaleggio (che più di una volta ha detto no ad ogni trattativa, minacciando di andarsene in caso contrario), dall'altra Grillo. Si arriverà al ballottaggio, ovviamente in Rete, tra loro due?

La smentita di Grillo sul blog

"Pdl e pdmenoelle pari sono - scrive Grillo sul suo blog -. Non c’è alcuna possibilità per me di allearmi né con uno, né con l’altro, né di votargli la fiducia". A entrambe le forze politiche Grillo rivolge lamedesima accusa: "Hanno la stessa identica responsabilità verso lo sfascio economico, sociale e morale del nostro Paese". "Qualche pennivendolo - accusa il leader M5S con il solito tono sprezzante verso i giornalisti - si aggira nei bar della Sardegna, in alcuni dove non sono neppure mai stato, per attribuirmi aperture al pdmenoelle. Siamo arrivati al giornalismo da bar". E prosegue con la secca smentita: "Le pressioni per un’alleanza del M5S con il pdmenoelle con articoli inventati di sana pianta durano dal giorno dopo le elezioni politiche. Vi prego di smetterla.

Mai con il Pdl, mai con il Pdmenoelle".

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