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Grillo torna alla carica: "Chiediamo ineleggibilità di Berlusconi"

Altro che crisi e crescita economica. Il M5S ha altre priorità: impedire per legge a Berlusconi di far politica

Grillo torna alla carica: "Chiediamo ineleggibilità di Berlusconi"

Beppe Grillo non aspettava altro. L'assalto giudiziario a Silvio Berlusconi continua su più fronti, lui gongola e ne approfitta per chiedere l'ineleggibilità del Cavaliere.

Per l'occasione rispolvera anche un epiteto a lui caro: "Al Tappone", lo chiama tornando a invocare il carcere. "In un qualsiasi Paese democratico Berlusconi sarebbe in carcere o allontanato da ogni carica pubblica, da noi è l’ago della bilancia del governo", tuona sul suo blog e sfida i parlamentari (soprattutto quelli di centrosinistra) ad approvare una legge ad hoc: "Vedremo chi la voterà. Mi mangio un cappello se sarà votata dal pdmenoelle".

"La condanna confermata in appello a quattro anni per frode fiscale per i diritti tv per le reti Mediaset, corredata da cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e tre anni dagli uffici direttivi avrebbe incenerito qualunque politico inglese, tedesco o statunitense", aggiunge Grillo, "Da noi questo tizio passa da statista. Fa dichiarazioni. Si propone come Padre della Patria". Il comico sostiene poi di non avercela con Silvio Berlusconi, "ma con chi lo ha reso e lo rende possibile, con chi gli garantisce l'impunità morale, la legittimazione politica, l'uso privatistico delle frequenze televisive, con chi non chiede seduta stante le sue dimissioni dal Parlamento e dichiara, come D'Alema, "Non commento vicende giudiziarie".

Altro che affrontare la crisi, il problema del lavoro e della crescita economica.

Il MoVimento 5 Stelle ha altre priorità e coglie la palla al balzo per chiedere l'ineleggibilità del Cavaliere e "l'applicazione della legge del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti".

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