Politica

Grillo torna alla ribalta tv e detta le regole a Mentana

Grillo è il principe dei furbacchioni. Dopo interminabili invettive, estenuanti tira e molla e il divieto televisivo imposto ai suoi parlamentari e revocato previo adeguato training, ecco che accetta di parlare di politica in tv

Grillo torna alla ribalta tv e detta le regole a Mentana

Se il suo amico Adriano Celentano era il re degli ignoranti, Beppe Grillo è il principe dei furbacchioni. Dopo interminabili invettive, dopo estenuanti tira e molla, dopo il divieto televisivo imposto ai suoi parlamentari e revocato previo adeguato training, ecco che il leader dei Cinquestelle accetta di parlare di politica in televisione. Lo fa, naturalmente, dettando condizioni a modo suo.
Grillo crea un caso, alimenta aspettative, prepara fuochi d'artificio. Sceglie accuratamente le telecamere: niente Rai dalla quale fu cacciato, né Mediaset del nemico Berlusconi e neppure Sky di Murdoch, ma La7 di Urbano Cairo ed Enrico Mentana. Un intervistatore che, a quanto pare, non appartiene alla categoria dei cronisti messi all'indice perché ritenuti ostili al M5S.
Grillo impone il format: no alla diretta e sì alla registrazione; no al dibattito e al contraddittorio allargato, sì al confronto a due o meglio al monologo interrotto qua e là. Ottiene un doppio passaggio: prima un assaggino durante il tg delle 20, quindi la lunga intervista integrale nel corso della trasmissione Bersaglio mobile alle 22.40. Non poteva mancare lo streaming, cioè la diretta sul web (sul sito www.live.la7.it) che rappresenta il marchio di fabbrica del suo movimento.
La campagna elettorale si avvicina, i sondaggi non sono brillantissimi, i partiti maggiori stringono le file, e anche Grillo deve farsi sentire cominciando a sparare il ricco repertorio dei suoi «vaffa» a un pubblico vasto. Ed ecco il grande ritorno in tv dell'ex comico genovese: dopo i successi di Sanremo, Fantastico e Te la do io l'America, tocca a una specie di «Te la do io la politica». Stasera Grillo farà il botto, e così pure la periclitante emittente di «Mitraglia» Mentana.
Dalle urla in piazza alle urla televisive, dal comizio reale a quello virtuale, l'ex comico ha necessità di arrivare in tutta Italia. E ciò rende indispensabile una correzione della strategia mediatica. La tv era defunta ma evidentemente è risorta, e così pure i giornalisti non sono più «morti viventi» ma utili megafoni.

E Mentana mette a segno un bello «scoop» e darà nuovi argomenti a chi ne ricostruisce il curriculum come un passaggio da Craxi a Berlusconi a Renzi e ora, forse, all'antipolitica gridata che alza tanto gli ascolti.

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