Politica

Grillo vuole un governo 5 Stelle: "Pd e Pdl mi votino la fiducia"

Ancora scintille tra Pd e M5S. Grillo intima ai suoi di non appoggiare un governo di centrosinistra: "Non fatevi fregare". E sfida Pd e Pdl a votare un monocolore grillino

Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo
Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo

"Grillo, non mandarci tutti in rovina. Vota la fiducia a Bersani". A tre giorni dall'exploit elettorale, le prime voci di dissenso verso il leader del Movimento 5 Stelle si levano dalla piazza virtuale. Dalle pagine del suo blog Beppe Grillo detta linea dura: "Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri)". Ma l’ormai numerosissimo "popolo" degli elettori grillini si spacca in due. Da una parte chi festeggia la fedeltà allo spirito anti inciucio, dall’altra chi invoca responsabilità e, "scavalcando" Grillo, si rivolge direttamente ai parlamentari eletti. Tra questi c’è anche Viola Tesi, 24enne di Firenze che lancia online una petizione che, nel giro di poche ore, raccoglie oltre 20 mila adesioni. "Ho votato M5S perché credo in una rivoluzione gentile", scrive la giovane invocando il sostegno a un governo Bersani sulla base di alcuni temi condivisi.

E se "questa Viola Tesi, che all’improvviso spunta fuori dal nulla con una petizione pro fiducia (pro Pd, ndr) in Rete, guarda caso su un sito che nulla ha a che fare con il M5S, raccogliendo magicamente decine di migliaia di firme", non fosse esattamente espressione della base grillina? Il comico pentastellato fa sue le parole di Claudio Messora lanciando una sibillina provocazione a Pdl e Pd ad appoggiare un monocolore grillino: "Se proprio ci tengono alla governabilità possono sempre votare la fiducia al primo governo M5S". È il blogger a insinuare il dubbio di una strategia mediatica "entrista" a danno della "purezza" del movimento: "Cercate di non farvi fregare e rimettete, con lucidità, ogni tassello al suo posto. Voi non potete votare che si è reso corresponsabile dello stato in cui versa questo Paese". Allora, potrebbe mai essere una grillina doc, chiede Messora dal blog di Grillo, "una che fino a un paio di mesi fa almeno militava convintamente nella base del Partito Pirata? Lo stesso partito pirata che deve vedersela con quel Marco Marsili che proprio durante le scorse elezioni, sbugiardato da Anonymous o chi per essi, cospirava contro il M5S cercando di distruggerlo?". Per screditare l'appello della 24enne, Messora posta una conversazione che proverebbe la sua partecipazione al Partito Pirata e domanda se "può una attivista convinta di un altro movimento, a uno o due mesi dalle elezioni, diventare come per magia espressione della base del M5S ed essere rilanciata". Da qui l'attacco a Repubblica ("il giornale della tessera numero uno del Pd Carlo De Benedetti") che ha dato eco alla petizione a sostegno del Partito democratico. "Le 75mila firme raccolte, come per magia, in meno di 48 ore, sono della base del M5S? - si chiede Messora - Cosa dà cotanta sicumera ai signori giornalisti che fanno i titoli?".

Dopo aver "distrutto" pubblicamente l'appello e la ragazza che l'ha lanciato, Grillo cambia le carte in tavola e prova a sfidare i leader di Pd e Pdl chiedendogli di votare un governo a Cinque Stelle. Fa parte del gioco delle parti. Una boutade che suona più come una presa in giro a Pier Luigi Bersani che, nelle ultime ore, brancola nel buio senza riuscire minimamente a trovare la quadra per riuscire a formare un governo in grado di governare. Il parlamento si trova così in un forte stallo che rischia di paralizzare le Camere in primis e l'intero Paese in secondo luogo. Proprio per questo il leader ha liquidato la battuta del comico genovese con profonda stizza. "Come noi rispettiamo gli elettori anche Grillo li rispetti", ha sbottato Bersani che non ha alcuna intenzione di votare la fiducia a un governo grillino. "I numeri li vede anche lui, non pensi di scappare dalla sue responsabilità con delle battute - ha insistito il segretario del Pd - ci si vede in parlamento e davanti agli elettori". Anche Massimo D'Alema, in una intervista al Tg1, ha invitato il leader del M5S ad assumersi le proprie responsabilità altrimenti il Paese si troverebbe costretto a tornare alle urne.

"Se Grillo si illude di spingerci verso un governissimo con Berlusconi noi non lo faremo mai - ha sentenziato - sarebbe l’errore più grave".

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