Politica

I grillini contro Renzi, lui querela un senatore

Interrogazione su Ponte Vecchio chiuso per la Ferrari. Il sindaco: "Accuse senza prove"

I grillini contro Renzi, lui querela un senatore

Roma - I primi della classe hanno trovato un Pierino che ha la testa più dura di loro. Matteo Renzi non è tipo da farsi sbertucciare. Non gli è sfuggita un'interrogazione che lo riguarda al Senato, a firma del senatore stellato Maurizio Romani. L'onorevole del M5S chiede «chiarezza» sulla decisione di Renzi di chiudere Ponte Vecchio per l'evento della Ferrari Parade. Ma l'interrogazione è allusiva e irrispettosa, reagisce il sindaco, che se l'è letta dalla prima parola all'ultima. È un'accusa senza prove. E allora l'onorevole grillino dovrà risponderne per vie legali. La querela da Firenze è pronta: «Ella adombra un fatto - scrive un furioso Renzi - di eccezionale gravità, ritenendo che la concessione di Ponte Vecchio non nasca da un interesse civico, più o meno condivisibile, ma dal personale interesse del Sindaco che avrebbe fatto favori a soggetti economici forti che potrebbero al momento giusto restituire il favore fatto. Favori personali. Si rende conto, senatore Romani? Ha presente la portata diffamatoria di una simile dichiarazione?». Poi affonda un bel colpo: a differenza del sindaco e di «milioni di cittadini italiani» Romani gode dell'immunità parlamentare: «Se lei fosse un cittadino come gli altri risponderebbe davanti a un giudice. Bene, dia un segno della diversità del Movimento 5 Stelle da quella che voi definite la Casta e chieda formalmente al Senato di rinunciare all'immunità parlamentare». Come «risarcimento danni», Renzi chiederà una cifra vicina ai 100mila euro, che «vale più o meno un anno della sua indennità di Senatore, comprensiva di diaria», e che devolverà all'ospedale pediatrico Meyer.

Tornato dalla vacanza in Sardegna, invece, dopo aver rinviato l'appuntamento come se fosse un dentista, Beppe Grillo salirà oggi al Quirinale dal presidente della Repubblica. Il colloquio con Napolitano inizierà alle 12, e vi prenderanno parte i capigruppo di Camera e Senato Nuti e Morra, ma non Gianroberto Casaleggio. Grillo non chiederà lo scioglimento delle Camere, come aveva annunciato dal blog, ma denuncerà l'apatia di un Parlamento «ormai esautorato», e la grave crisi economica. La richiesta che sul blog era stata diretta, verrà posta come scenario da prendere in considerazione se le cose non cambieranno. Dopo il flop della manifestazione a piazza Montecitorio che doveva consacrare la riconsegna di un milione e mezzo di diarie da parte dei grillini, per oggi il Movimento ha provato di organizzarsi con anticipo. L' M5s Roma ha fatto partire il tweet di convocazione: «Alle 11 al Quirinale insieme, vicini a Grillo, Nuti, Morra». È attesa una conferenza stampa di Grillo.

Ha rifiutato un altro invito invece, questa volta del presidente di Confindustria Squinzi, il presidente grillino della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico: «Ho ringraziato Giorgio Squinzi - ha scritto sul blog di Grillo - ma non credo che una "cena ristretta" sia il luogo ideale per discutere dei progetti di legge e dei provvedimenti necessari per il rilancio del Paese. È il Parlamento la sede opportuna.

E il fatto che i presidenti di Camera e Senato abbiano accettato di partecipare a questa serata - conclude - mi lascia sinceramente perplesso».

Commenti