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I sondaggi premiano il Cav: Matteo resista ai suoi killer

La rilevazione Euromedia dopo l'accordo dà il centrodestra in testa al 34%. E Berlusconi confida: Renzi è bravo, stia attento a chi nel Pd vuole farlo fuori

I sondaggi premiano il Cav: Matteo resista ai suoi killer

Plaude a Matteo Renzi il Cavaliere, soddisfatto del faccia a faccia di sabato e dell'intesa raggiunta sulla riforma della legge elettorale. E con un occhio all'ultimo sondaggio di Euromedia Research che premia l'approccio dialogante del leader di Forza Italia (che si attesta al 22%). Con una sola, grande preoccupazione. Silvio Berlusconi, infatti, non è per nulla convinto che per il segretario del Pd la strada sia tutta in discesa. È bravo ed è giovane – è il ragionamento fatto nelle ultime 48 ore con più di un interlocutore – ma deve stare attento a quanti nel suo partito già non vedono l'ora di farlo fuori.

Così, ci sta che il Cavaliere vada in qualche modo all'incasso e ribadisca in una lunga nota il suo «pieno e sincero apprezzamento» per Renzi e per il suo intervento di ieri davanti alla direzione del Pd. Perché, dice Berlusconi, «ha rappresentato in modo chiaro e corretto il contenuto dell'intesa che abbiamo raggiunto nell'incontro di sabato e che offriamo con convinzione al Parlamento e al Paese». L'ex premier, dunque, ci tiene a tenere aperto il canale di comunicazione con il segretario del Pd. Per portare a casa la riforma della legge elettorale in senso bipolare, certo, ma anche perché il dialogo con Renzi rappresenta un passaggio epocale dopo che il Pd ha votato la decadenza del Cavaliere da senatore. Non sono passati neanche due mesi ma dopo l'incontro a Largo del Nazareno sembrano essere anni.

Se da una parte Renzi insiste sulla «profonda sintonia» con il leader di Forza Italia, Berlusconi risponde parlando di «clima di chiarezza e rispetto reciproco» nel quale «vogliamo realizzare un limpido sistema bipolare che garantisca una maggioranza solida ai vincitori delle elezioni, che riduca impropri poteri di veto e di interdizione e che favorisca un sistema politico di chiara alternanza sul modello di quanto accade nelle maggiori democrazie dell'Occidente avanzato». «Siamo convinti – conclude l'ex premier – che ciò corrisponda alle attese della vastissima maggioranza degli italiani».

Un Berlusconi dialogante, dunque. Pronto all'accordo con il segretario del Pd pur di portare a casa legge elettorale e riforma del Senato. Un approccio che non dispiace all'elettorato se l'ultimo sondaggio sulla scrivania del Cavaliere vede Forza Italia in continua salita. Secondo la rilevazione di Euromedia realizzata tra domenica e lunedì (quindi dopo il faccia a faccia con Renzi) Fi sarebbe infatti al 22%, con il centrodestra nel suo complesso al 34 contro il 33,4 del centrosinistra.

L'ex premier, intanto, continua a ragionare sul restyling del partito. Chi ha avuto occasione di parlargli ieri, infatti, racconta di un Berlusconi ancora deciso a dare un ruolo di primo piano a Giovanni Toti, il direttore di Studio Aperto e Tg4 in predicato per la poltrona di numero due di Forza Italia e contro il quale si sono schierati i big di piazza San Lorenzo in Lucina. In Campania, intanto, non si placano i malumori interni, con il rischio che si arrivi addirittura a una scissione. Berlusconi, infatti, è stato costretto a prendere carta e penna e richiamare il partito a restare unito e «fare squadra». Solo così, scandisce il Cavaliere, «si è credibili». Lo stop è al neonato gruppo Forza Campania, formato in Regione da otto consiglieri eletti nel Pdl, dietro il quale ci sarebbe la regia di Nicola Cosentino. «La bandiera di Forza Italia – scrive Berlusconi – è una e una soltanto».

Un «avviso ai naviganti» per tutti coloro che in vista delle prossime amministrative pensassero di usare in qualche modo il logo di Forza Italia per operazioni simili a quella di Forza Campania.

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