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Ici alla Chiesa, Monti: emendamento in arrivo

Il premier non sa ancora se l'emendamento viaggerà nel decreto di venerdì prossimo. Ma avverte: "Il pubblico e la stampa siano pazienti"

Ici alla Chiesa, Monti: emendamento in arrivo

La norma che prevede l’introduzione dell’Ici per gli immobili della Chiesa è in dirittura d’arrivo. Durante la conferenza stampa al termine dell’Ecofin a Bruxelles, il presidente del Consiglio Mario Monti ha detto, però, di non sapere ancora "se viaggerà nel decreto di venerdì prossimo". Sarà la Commissione europea - e in particolar modo il commissario Manuel Almunia - a decidere sulla possibilità che venga chiesto un rimborso per gli aiuti di stato concessi dall’Italia per la mancata richiesta di pagamento dell’Ici sugli immobili della Chiesa.

Per il Professore, è "totalmente comprensible e oggettivamente utile che il pubblico e la stampa siano impazienti" sul tema dell’Ici per gli immobili della Chiesa e degli enti no profit al fine di evitare uno scontro mediatico che non porterebbe a nulla. Monti ha, infatti, assicurato che "c’è il tempo di fare le cose, e di farle bene, prima di annunciarle". Il premier ha ricordato che, due settimane dopo il giuramento, l'esecutivo è stato accusato di essere incapace perché non aveva ancora fatto la manovra: "Poi, l'abbiamo approvata dopo due giorni". Monti non vuole lavorare di fretta: "Chiediamo scusa se ci prendiamo il nostro tempo di riflessione". Anche in merito alla richiesta del rimborso per gli aiuti di stato concessi dall’Italia per il mancato pagamento dell’Ici sugli immobili della Chiesa, il Professore preferisce aspettare il responso di Bruxelles. "C'è una disciplina ma è un tema che lascio ad Almunia", ha fatto presente Monti spiegando come non esiste un obbligo di rimborso.

Citando "il clamoroso caso del 2002, quando la Commissione europea ha ottenuto dalla Germania l’eliminazione delle garanzie alle banche pubbliche che esistevano da un secolo", il presidente del Consiglio ha, quindi, osservato che "se fosse stato un obbligo, il rimborso sarebbe stato una bomba nucleare e non sarebbe stato possibile toglierle".

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