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Imprenditore disperato: "Hanno vinto i No Tav, mi ritiro"

Dopo due attentati in un mese il titolare di una ditta che lavora sulla Torino-Lione alza bandiera bianca: "Mi ritiro". Intanto Napolitano insiste: "Basta ambiguità sulle violenze"

Imprenditore disperato: "Hanno vinto i No Tav, mi ritiro"

"Hanno vinto i No Tav, sono più forti dello Stato. Lunedì metto la società in liquidazione". A comunicare la resa è un imprenditore, Beppe Benente, titolare della Geomont di Bussoleno (Torino), dopo che venerdi mattina la Commissione bilancio della Camera ha respinto l’emendamento a tutela delle imprese che lavorano al cantiere della Torino-Lione: "Alzo bandiera bianca - ribadisce Benente, la cui ditta ha subito due attentati in un mese - perché mi sento abbandonato dallo Stato". Dice di "non avere mai chiesto niente" allo Stato, anche se confidava "in un gesto simbolico, che facesse capire ai No Tav e alla gente che lo Stato ci è vicino". La Geomont è passata da 34 a nove dipendenti nell’arco di due anni. "A queste condizioni - riflette Benente - non si può più andare avanti. Lo Stato ti chiede i soldi in anticipo, ti bastona con il Fisco e non ti tutela contro quelli che ti bruciano i macchinari. Come possiamo fare? Francamente, mi costa meno andare a sciare tutto l’inverno e stare più vicino ai miei figli". Benente aveva manifestato il proposito di chiudere l’azienda già un mese fa, dopo che gli furono incendiati alcuni mezzi. Mercoledì mattina un altro attentato: "Non è cambiato nulla - conclude - e oltre al danno c’è anche la beffa, perché i No Tav sui siti si permettono addirittura di scrivere che mi sono incendiato i mezzi da solo. Sono stanco anche di questo fango. L’ho già detto: hanno vinto loro".

Napolitano: basta intolleranze e ambiguità sulle violenze

Sul tema interviene anche il Capo dello Stato, con una lettera al quotidiano La Stampa. Dopo aver espresso la propria solidarietà al giornalista minacciato (Massimo Numa), Giorgio Napolitano commenta con amarezza e preoccupazione le violenze di una parte del movimento No Tav: "Si tratta, come ha detto il dottor Caselli, di una escalation di violenza che dalle cose si trasferisce sulle persone e che caratterizza gli obiettivi criminali delle frange estreme cresciute ai margini del movimento No Tav snaturandone ogni legittimo profilo di pacifico dissenso e movimento di opinione. Come ho avuto modo di osservare ricevendo di recente il Commissario Virano e da lui apprendendo l’accrescersi dell’impegno di coloro che - sindaci e cittadini - hanno originariamente dato vita a quel movimento, non posso che condividere il più netto richiamo al superamento di ogni tolleranza e ambiguità nei confronti di violenze di stampo ormai terroristico.

E rinnovo il mio apprezzamento per come magistratura e forze dell’ordine stanno operando in quella tormentata area della Val di Susa".

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