Economia

Imu verso la cancellazione Letta studia la cabina di regia

Via al tavolo tra governo e maggioranza per la revisione della fiscalità sulla casa. Il premier vuole sciogliere i nodi economici con la formula usata per le riforme

La pagina del modello F24 alla voce Imu
La pagina del modello F24 alla voce Imu

Roma - Inizia il conto alla rovescia per la cancellazione dell'Imu. Finirà il 31 agosto: data fissata dal presidente del Consiglio per il riordino della fiscalità sulla casa. Le pressioni su Palazzo Chigi e sul ministero dell'Economia non mancano. Ed il ministro Saccomanni ha annunciato che la revisione delle tasse sulla casa sarà oggetto di una «cabina di regia» tra governo e maggioranza.
Al momento la convocazione non c'è. Ma Enrico Letta punta molto sulla validità dell'istituto della «cabina di regia» quale luogo per avvicinare le posizioni tra governo e maggioranza. A tutt'oggi, però, ne sono state convocate soltanto tre. E tutte sul tema delle riforme costituzionali. Nessun appuntamento, invece, sugli argomenti economici.
Con un motivo, spiegano dalla Presidenza del Consiglio. Innanzitutto bisognava dare risposte immediate a problemi come il rinvio della prima rata dell'Imu e dell'aumento dell'aliquota Iva. E, di pari passo con la discussione parlamentare della delega fiscale, sarà possibile affrontare il tema della fiscalità sugli immobili.
È assai probabile che prima di una convocazione della «cabina di regia» sull'Imu, il ministero dell'Economia voglia aggiornare il quadro macroeconomico che farà da sfondo ai conti pubblici di quest'anno; e del prossimo triennio. La due diligence avviata sui conti pubblici dal Ragioniere generale dello Stato sarebbe prossima alle conclusioni. E queste conclusioni sono destinare a finire in un testo che dovrà modificare il Documento di economia e finanza.
Il Def presentato dal precedente governo faceva un quadro di finanza pubblica che poggiava su previsioni di Pil destinate ad essere riviste. Per quest'anno veniva stimato un calo della crescita dell'1,3%, per il 2014 - invece - prevedeva un Pil positivo dell'1,3%.
In realtà, è assai probabile che al ministero dell'Economia stiano rivedendo le stime. Per quest'anno, si parla di un calo del Pil dell'1,7-1,9%; per il prossimo anno, di una crescita dello 0,7-1%. Un peggioramento di questo tipo rischia di erodere i pochi spazi di manovra a disposizione per allentare la morsa del rigore finanziario. Spazi che, al momento, potrebbero essere quantificati in mezzo punto di Pil. Pur rimanendo sotto il tetto del 3% di deficit.
Fin quando l'Economia non fornirà il nuovo quadro macroeconomico, sarà difficile che il governo - nella sua collegialità - potrà elaborare strategie di politica economica destinate a superare la fase contingente, gestita con i decreti oggi all'esame del Parlamento.
Sono sei i provvedimenti urgenti che Camera e Senato dovrebbero approvare entro la fine di agosto. Di questi, 2 sono a Palazzo Madama e 3 a Montecitorio. Quello dell'Iva non è stato ancora assegnato. Per non parlare di disegni di legge rilevanti, quali quello sul finanziamento dei partiti o l'altro sulle riforme costituzionali.
Per accorciare i tempi è possibile che il governo tenti di accorparne alcuni tra loro. Oppure, qualora venisse deciso di anticipare a fine luglio un decreto con la manovra che dovrà garantire i saldi contabili della legge di Stabilità, alcune misure già previste in altri provvedimenti potrebbero essere stralciate e fatte confluire attraverso emendamenti.
Ma si tratta di argomenti che solo una «cabina di regia» tra governo e maggioranza potrà affrontare e risolvere.

Resta un fatto: sono pochi i parlamentari che si sono rivolti all'agenzia di viaggi interna a Montecitorio e Palazzo Madama per programmare i propri viaggi per le vacanze estive.

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