Cronache

Individuato il Dna dell'assassino di Domenico

Tracce di saliva dell'assassino sul corpo della fidanzata di Lorusso

Domenico Lorusso, l'ingegnere potentino ucciso a Monaco di Baviera
Domenico Lorusso, l'ingegnere potentino ucciso a Monaco di Baviera

Lo abbiamo sostenuto nei giorni scorsi e lo ribadiamo oggi: Potenza, la città natale di Domenico Lorusso, avrebbe dovuto - tanto per cominciare - proclamare il lutto cittadino per questo suo «figlio» che col suo esempio di vita ha smontato ogni vecchio stereotipo sulla gioventù meridionale.
Domenico, 31 anni, ingegnere informatico, in giro per il mondo per perfezionarsi professionalmente e che per il suo talento aveva subito trovato lavoro in Germania, merita di diventare il testimonial più autorevole per una Basilicata che ambisca a scrollarsi di dosso la polvere dei pregiudizi e dei luoghi comuni.
Le autorità lucane hanno invece mostrato di non sapere volare alto, limitandosi a un minuto di silenzio durante la festa patronale. Troppo poco per uno come Domenico Lorusso che a Monaco di Baviera, la sera del 28 maggio, ha trovato una morte assurda e ingiusta: un criminale lo ha accoltellato al petto senza motivo.
La «colpa» di Domenico? Aver tentato di difendere la fidanzata addosso alla quale il killer aveva precedentemente sputato. Ma forse proprio da quella saliva maledetta potrebbe arrivare la svolta alle indagini. La polizia scientifica ha infatti tratto dagli abiti della ragazza le tracce del Dna dell'assassino il cui «identikit» genetico è ora a disposizione degli investigatori. Basterà questo nuovo elemento per chiudere il cerchio attorno all'assassino del nostro connazionale?
In Germania la caccia all'uomo continua, ma i giorni stanno passando rapidamente e risultati concreti non se ne vedono. Intanto ieri a Potenza si sono celebrati i funerali di Domenico. «Con la sua morte Domenico Lorusso ci ha voluto dire che la dignità della donna va sempre rispettata: se lui fosse qui ci inviterebbe al perdono», ha detto il prete nella chiesa di San Giovanni Bosco, sul cui sagrato furono celebrati anche le esequie di Elisa Claps, la studentessa uccisa da Danilo Restivo. Cresciuto nell'oratorio del rione Risorgimento di Potenza, Domenico «ha vissuto legato al Vangelo e - ha aggiunto il sacerdote - la sua vita mi ha sempre parlato di Paradiso». Il vescovo di Potenza ha evidenziato che «non ci si può mai rassegnare alla morte violenta di un giovane» e che il «Signore piange con noi, ma è pronto ad asciugare le lacrime per far rifiorire la giovinezza di Domenico». Al termine della celebrazione sono stati letti due scritti di Domenico: un inno all'oratorio e una lettera al nipotino Vito; la famiglia Lorusso ha chiesto di devolvere le offerte a un centro di assistenza del Madagascar dove Domenico ha svolto opera di volontariato.
Oggi la grande stampa nazionale sembra già essersi dimenticata di Domenico. Ai quotidiani lucani, oltre naturalmente alla sede Rai di Basilicata, il compito di tenere alta l'attenzione su Domenico Lorusso.

E di farne quel simbolo virtuoso la cui importanza i politici lucani mostrano di non comprendere.

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