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L'avvertimento di Alfano: "No ad aumento Iva e Imu"

Pdl e Pd contro Saccomanni: "La linea resta evitare l'aumento". Si valuta la possibilità di rinviarlo a gennaio 2014

L'avvertimento di Alfano: "No ad aumento Iva e Imu"

L'aumento dell'Iva non s'ha da fare. Mentre gli analisti di via XX Settembre stanno studiando la possibilità di rinviare la pratica Iva agli inizi di gennaio 2014, il Pdl torna a pressare l'esecutivo affinché trovi la copertura economica per scongiurare il balzello dell'aliquota dal 21 al 22% e il pagamento dell'Imu sulla prima casa. Battaglie a cui il vicepremier Angelino Alfano non ha alcuna intenzione di rinunciare. "Non è un capriccio ma l’obiettivo che ci siamo dati - ha spiegato - siamo al governo per liberare i cittadini dall’oppressione fiscale". Adesso spetta al ministro dell’Economia terminare la ricognizione sulle fonti di copertura per compensare queste spese. "Le risorse si troveranno - ha assicurato Renato Brunetta - l'Iva non aumenterà, così come sarà eliminata l’Imu per la prima casa. Siamo sicuri che Letta manterrà gli impegni e che dirà una parola di chiarezza". Una promessa che rassicura i commercianti e gli italiani terrorizzati da una nuova tassa che rischia di affossare un sistema economico già in forte crisi.

Dopo le incomprensibili e irresponsabili dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, che aveva giudicato "impossibile" evitare l’aumento dell’aliquota, il Partito democratico sermbra aver corretto il tiro. La linea resta una: bloccare l’aumento dal momento che quel punto in più sarebbe un colpo terribile a un Paese già ferito dalla forte recessione economica. "La sfida di tutto il governo è evitare l’aumento di fine mese", ha assicurato il viceministro dell’economia Stefano Fassina che, in una intervista rilasciata ad Avvenire, ha invitato l'esecutivo ad affrontare l’emergenza rinviando la scadenza di luglio a fine gennaio 2014. A quel punto, il dicastero dell'Economia verificherà, nella legge di stabilità con un quadro macroeconomico aggiornato, una copertura strutturale che consentirà la cancellazione. Sul recupero delle risorse necessarie al rilancio dell’economia e al sostegno degli investimento e dei consumi Fassina ha spiegato che potranno essere reperiti fondi dall’evasione fiscale per aumentare detrazioni ai redditi bassi: "Dobbiamo procedere legando il recupero dell’evasione alla riduzione della pressione fiscale cominciando dai redditi più bassi e dalle imprese più piccole". Allo stesso tempo il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha dichiarato che per evitare l’aumento dell’Iva "tutti gli sforzi che si possono compiere vanno fatti". Insomma, il governo e in particolar modo l'ala "rossa" dell'esecutivo sembrano essersi messi sulla carreggiata giusta. Uno sforzo che è stato apprezzato, in primis, dal centrodestra che da subito ha vincolato la propria permanenza al governo a patto che venisse scongiurato l'aumento dell'Iva e abolita l'Imu sulla prima casa.

"Sarà bene per il futuro - ha commentato Brunetta - che i ministri misurino con attenzione le proprie uscite per evitare confusione e incertezza". Negli giorni, infatti, gli strappi si sono alternati alle frenate. Se da una parte Zanonato e Saccomanni hanno dimostrato di cedere ai diktat dell'Unione europea opponendosi al congelamento dell'aliquota Iva, dall'altra il vicepremier si è immediatamente opposto al solito vizio di aumentare la pressione fiscale. Con un ulteriore aumento dell’Iva la situazione delle casse dello Stato non può che peggiorare. "La verità - ha spiegato il vicepresidente di Palazzo Madama Maurizio Gasparri - è che in momenti di crisi la gente è meno propensa al consumo e un aumento dell’aliquota non farebbe altro che raffreddare ulteriormente la propensione all’acquisto". Se il governo vuole veramente evitare buchi di bilancio, allora dovrebbe incentivare i consumi abbassando l’aliquota Iva anziché aumentarla. Nel primo quadrimestre dell’anno il gettito Iva è, infatti, crollato di 2,3 miliardi di euro.

"Se non verrà scongiurato l’aumento dell’aliquota ordinaria previsto per il prossimo primo luglio - ha chiesto il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - a quale contrazione andremo incontro a fine anno?".

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