Politica

Kazakistan, il Pdl fa quadrato su Alfano. Epifani: chi ha sbagliato paghi

Il pasticcio dell'espulsione dei familiari del dissidente Ablyazov agita la politica. Smentita la notizia dell'incontro tra il Cavaliere e il presidente kazako Nazarbayev

Kazakistan, il Pdl fa quadrato su Alfano. Epifani: chi ha sbagliato paghi

Il caso Ablyazov, l'oppositore del presidente kazako Nazarbaev la cui moglie e figlia sono state espulse dall'Italia, dopo un blitz delle forze dell'ordine avvenuto a Casal Palocco (Roma) nella notte tra il 28 e il 29 maggio scorso, continua a tenere banco. Entro due giorni, sulla base della relazione del capo della Polizia, sarà decisa la sorte dei responsabili di quanto accaduto. Il governo è in forte imbarazzo. Letta si dice sicuro che "sarà fatta piena luce" e si dice convinto che il ministro dell'Interno Alfano "non sia stato informato dai suoi". Il capo del Viminale reagisce prendendosela con "chi ha esposto me e il governo mettendoci in difficoltà". E promette che "salteranno molte teste". Il problema è anche politico, ovviamente. E al di là dell'evidente pasticcio sull'espulsione (affrettata) della donna e di sua figlia, la storiaccia viene presa a pretesto per colpire Alfano.

Berlusconi: niente incontro con il presidente kazako

In un comunicato palazzo Grazioli fa sapere che "sabato scorso, 6 luglio, contrariamente a quanto riporta stamani un quotidiano sardo, citato a sua volta da agenzie di stampa il presidente Berlusconi si è trattenuto tutto il giorno nella sua residenza di Arcore. In nessun altro giorno il presidente Berlusconi si è recato in Sardegna e non ha mai incontrato il presidente Nazarbayev durante il suo soggiorno in Italia".

Il Pdl fa quadrato su Alfano

Sul ministro dell'Interno fa quadrato il Pdl: "Da giorni - dice il presidente dei senatori Pdl, Renato Schifani - leggendo le cronache di alcuni giornali, sembrerebbe che la crisi economica sia stata superata, che improvvisamente non esistano i problemi legati alle tasse, al debito pubblico, alla crescita, alle famiglie in difficoltà, alle imprese che arrancano e chiudono. L’unico problema, secondo talune linee editoriali, è diventato il caso Shalabayeva e le eventuali responsabilità del governo. Aspettiamo, come tutti, che si spieghi all’opinione pubblica cosa sia accaduto realmente nei vari passaggi della catena di controllo che determinò l’espulsione della cittadina kazaka e della figlia, ma escludiamo senza alcun dubbio ripercussioni per il governo. Pertanto, chi spinge per le dimissioni di Alfano - ha concluso Schifani - resterà deluso".

Maurizio Gasparri (Pdl), vice presidente del Senato, sottolinea che "il messaggio che certa stampa e alcuni esponenti di sinistra vogliono far passare sul caso Ablyazov è vergognoso perché non supportato dai fatti". Secondo l’esponente azzurro "come al solito si vuol additare il governo come colpevole ed in particolar modo il vicepremier Alfano, attaccandolo in maniera selvaggia. È una vicenda sulla quale bisogna trovare i veri responsabili, ma la prudenza e le giuste verifiche sono necessarie".

"Il Partito di Repubblica - tuona Renato Brunetta, presidente dei deputati Pdl - si sta rivelando una sola cosa con il Partito di Renzi. Il gioco si è fatto oggi trasparente. Far cadere Letta per promuovere Renzi alla testa del Partito democratico e poi del Paese. Repubblica - prosegue Brunetta - per questo è disposta a tutto, anche a distruggere
l`immagine internazionale dell'Italia. Ezio Mauro agita acque oscure sul caso Shalabayeva, condanna l`ottimo Alfano e con esso Letta adoperando le notizie inquinate fornite dai suoi segugi. L'economia non esiste più, non c'è bisogno di riforme".

Epifani: chi ha sbagliato paghi

"Una democrazia non può consentire quanto accaduto - scrive su Facebook il segretario del Pd Guglielmo Epifani -. Giorno dopo giorno l’indignazione sale con giusto fondamento. Si chiariscano rapidamente tutti punti ancora oscuri, poi chi ha sbagliato dovrà alla luce del sole assumersi le proprie responsabilità dell’inaccettabile errore commesso, anche perchè non potrà in nessun caso sottrarsi.

In gioco c’è la tutela di diritti umani come quelli della signora Shalabayeva e di sua figlia di soli sei anni, come anche la dignità e la credibilità del paese e delle nostre istituzioni".

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