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L'abbraccio mortale di De Benedetti a Matteo Renzi: "Alle primarie voterò per lui"

L'anno scorso alle primarie del centrosinistra aveva appoggiato Bersani e del sindaco di Firenze pensava questo: "Di Berlusconi ne abbiamo già avuto uno"

L'abbraccio mortale di De Benedetti a Matteo Renzi: "Alle primarie voterò per lui"

Sul carro del vincitore salgono in tanti. L'ultimo a schierarsi con Matteo Renzi è l'uomo che qualche anno fa, con una battuta, si vantò di avere la tessera numero uno del Pd. Stiamo parlando, ovviamente, dell'ingegner Carlo De Benedetti, che ha scelto il "Corriere della sera" per fare il proprio endorsement al sindaco di Firenze: "Alle primarie del Pd voterò per Renzi". E spiega che lo sceglierà "innanzitutto per l'età, lo devo dire francamente. Perché io penso che sia necessario cambiare, saltare una generazione". Una scelta, dunque, prettamente anagrafica. Una vera e propria inversione a U visto che, nelle precedenti primarie (fine 2012), quelle per scegliere il leader del centrosinistra, De Benedetti votò per Bersani, che proprio giovanissimo non era.
"Non avevo ancora conosciuto abbastanza Renzi - spiega l'ingegnere - e quindi avevo una certa diffidenza".

Poi rivela un altro particolare a dir poco imbarazzante (visto da sinistra): "Detti un'intervista in cui dissi, a proposito di Renzi, che di Berlusconi ne abbiamo già avuto uno". Insomma, fino a pochi mesi fa il sindaco di Firenze era visto addirittura come un nuovo Berlusconi. Oggi invece De Benedetti lo apprezza e dice che voterà per lui. Non è un esempio di grande coerenza, visto che non sono passati che pochi mesi. Ma oggi, vedendo il carro di Renzi che procede, spedito, verso la vittoria, l'ingegnere dispensa lodi a piede mani: "Il mio parere su Renzi - dice De Benedetti - è che è una spugna, impara le cose con una velocità, ha una capacità di assorbimento formidabile" e "poi ha una dote, che per alcuni è un difetto, per me è un pregio, e cioé l'empatia".

Una stoccata l'ingegnere la rivolge anche a Bersani, che "critica (Renzi, ndr) dicendo non vogliamo di nuovo un partito di un singolo individuo. Ma qui - puntualizza l'editore del gruppo L'Espresso - si tratta del modo poi con cui si organizzerà un partito, la leadership occorre. E la leadership si fa su due cose: una condizione di accesso è comunque l'empatia, e poi una condizione altrettanto necessaria sono i contenuti".

De Benedetti ostenta grande ottimismo sulle " della sinistra italiana. Vede già Renzi a Palazzo Chigi: "Se domani ci fossero, quando ci saranno le elezioni, se Renzi in quel momento sarà candidato alla premiership, allora francamente non vedo nel centrodestra una persona che possa in qualche modo competere con lui".

Chissà che scongiuri farà il sindaco-rottamatore.

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