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"Aiuterà a fermare gli sbarchi". Il plauso degli agenti all'accordo con Tunisi

Le forze di polizia plaudono all'accordo tra Ue e Tunisia che agevolerà i respingimenti, dando così respiro anche all'hotspot di Lampedusa

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L’accordo con la Tunisia aiuterà il governo a fermare l'invasione e favorirà una migliore gestione del fenomeno dell’immigrazione sul territorio nazionale. È questa la netta convinzione dei rappresentanti dei sindacati delle forze dell’ordine che ogni giorno si trovano ad affrontare una situazione alquanto insostenibile. Felice Romano, segretario del Siulp, lo definisce "accordo storico e innovativo" che cambia l’approccio dell’Ue rispetto al fenomeno dell’immigrazione: "L’intervento della Von Der Leyen e l’investimento massiccio di risorse rappresenta un’inversione di tendenza importante". Il segretario del Siulp non ha dubbi: "Se si riesce a frenare le partenze e se si fanno i respingimenti, verrà alleggerita la pressione su Lampedusa". Romano spiega, infatti, che, anche se è vero che i rimpatri dovrebbero riguardare solo i tunisini "è anche vero che chi arriva è sempre senza documenti e, quindi, se la Tunisia li accetta, ci solleva dalla prassi burocratica che ingessa e vanifica il nostro lavoro di espulsione sul territorio nazionale".

Anche secondo Domenico Pianese, segretario generale del Sindacato di Polizia Coisp, l’aspetto positivo del Memorandum siglato con la Tunisia sono i rimpatri: "Quello del riconoscimento è uno dei problemi più grandi che ha sempre dovuto affrontare il nostro Paese dato che i rappresentanti diplomatici dei Paesi stranieri, infatti, molto spesso non riconoscono come propri cittadini alcuni migranti". Altre volte, invece ci sono dei limiti al numero degli stessi rimpatri "e questo - spiega ancora Pianese - rappresenta un problema non indifferente per il nostro Paese che si trova così a gestire un numero sempre più elevato di persone che non è possibile rimpatriare a causa di cavilli burocratici". In questo modo, dunque, si limiteranno drasticamente sia le partenze e sia il lavoro sporco dei trafficanti di esseri umani "poiché, visto il respingimento sicuro, in molti – aggiunge Pianese - non affronterebbero per una seconda volta il viaggio della speranza alla volta dell’Italia, visto anche i costi elevati, e si interromperebbe un circolo vizioso e drammatico che negli ultimi decenni ha visto migliaia di persone perdere la vita nel Mediterraneo".

Gianni Tonelli, ex parlamentare della Lega ed ex segretario generale del Sap, invita a non dimenticare che "in Africa c’è sempre la Wagner che spinge per mettere in difficoltà l’Europa e il mondo occidentale" e, pertanto, giudica un importante passo avanti il coinvolgimento delle autorità tunisine nel contrasto alla tratta di esseri umani". Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, ritiene fondamentale che “accoglienza e integrazione siano reali e attuate in condizioni di sicurezza e legalità, per i migranti che arrivano, per i cittadini che li accolgono, e per gli appartenenti alle Forze di polizia che sono chiamate a gestire il tutto”. Agenti che, ora come ora, operano "praticamente da soli e a costo di enormi sacrifici con turni massacranti e in condizioni lavorative spesso veramente assurde".

Il memorandum fra Ue e Tunisia, insomma, va nella giusta direzione perché punta "a regolare, e creare una gestione ordinata e legale dei flussi migratori che non potranno che aumentare, senza che gli appartenenti alle Forze dell’ordine possano più farvi fronte alle condizioni attuali".

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