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L'annuncio a sorpresa di Grilli: "Giù l'Irap dal 2014". Forse

Fine settimana di lavoro per governo e maggioranza, alla ricerca di soluzione ai nodi politici della legge di stabilità. Ieri sono emerse tre novità che riguardano i capitoli più discussi. Il ministro Grilli: "Riduzione dell'Irap, ma solo a partire dal 2014, stop agli aumenti di orario per gli insegnanti". Poi è prevista una copertura per salvare gli esodati che tira in ballo anche le pensioni d'oro

L'annuncio a sorpresa di Grilli: "Giù l'Irap dal 2014". Forse

Roma - Riduzione dell'Irap, ma solo a partire dal 2014, stop agli aumenti di orario per gli insegnanti. Poi, una copertura per salvare gli esodati che tira in ballo anche le pensioni d'oro.
Fine settimana di lavoro per governo e maggioranza, alla ricerca di soluzione ai nodi politici della legge di stabilità. Ieri sono emerse tre novità che riguardano i capitoli più discussi. Spuntano misure fiscali a favore delle aziende, che erano fino a ieri le grandi assenti dal dibattito sugli emendamenti al disegno di legge. Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha annunciato che nella legge di stabilità «una delle possibilità è anche vedere se possiamo strutturare interventi di riduzione dell'Irap già dal 2014 in poi». L'imposta regionale «maledetta», secondo la definizione del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi perché colpisce chi assume e investe sull'innovazione, sarà quindi ritoccata solo tra due anni. Una volta assolto l'obbligo di pareggio di bilancio.

Parole pronunciate da Grilli al forum dei giovani Confcommercio, dal quale era emersa la richiesta di sterilizzare definitivamente gli aumenti dell'Iva. Pressioni respinte al mittente dal ministro. «La coperta è corta», ha spiegato Grilli, confermando l'orientamento - in questo caso già noto - del governo e della maggioranza: evitare l'aumento dell'Iva al 10% e mantenere quello riguardante l'aliquota al 21% (che passerà dalla seconda metà del 2013 al 22%). «Siamo soddisfatti, sono state accolte le richieste del Pd e della maggioranza», ha commentato il relatore della legge di Stabilità Pier Paolo Baretta. In realtà il messaggio del ministero dell'Economia è diverso. La politica economica del governo «è l'unica possibile».

La legge di stabilità, intanto, è ancora in fase di revisione. Tra le novità emerse ieri due emendamenti dei relatori che vanno nella stessa direzione del taglio all'Irap dal 2014. La formula è quella di Renato Brunetta, relatore per il Pdl, e consiste nella costituzione di un fondo per la riduzione della pressione fiscale, finanziato con i proventi della lotta all'evasione fiscale, a partire dal 2013. A partire dal 2014 il Def, il documento di economia e finanza, valuterà l'entità della somma recuperata nell'anno precedente e la metterà a disposizione del fondo.

Decisamente più innovativa e forte un'altra proposta contenuta negli emendamenti dei relatori (che si presuppone siano decisi con l'accordo del governo). Riguarda gli spread, i risparmi per la flessione del differenziale tra gli interessi che lo Stato paga sui titoli di stato e quelli dei bund tedeschi - si legge nella proposta di modifica - serviranno a finanziare il nuovo fondo per la riduzione delle tasse che scatterà nel 2013». Confermato lo stop all'aumento delle ore di lavoro per gli insegnanti. I risparmi arriveranno da tagli al ministero dell'Istruzione.

La principale novità di ieri riguarda però l'emendamento sugli esodati, presentato dai relatori e, questa volta, concordato con la Ragioneria dello Stato. La norma individua quali categorie ex lavoratori senza pensione possono essere salvaguardate. La copertura consiste nei risparmi eventuali sulla prima tranche di salvaguardati, con una clausola di sicurezza: «L'indice di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo più elevato». In sostanza pagheranno le pensioni d'oro, quelle cinque volte il minimo.

Soluzione che piace sia a Cesare Damiano del Pd, sia a Giuliano Cazzola, esperto di previdenza del Pdl.

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