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Lega, pure Boni si dimette: "Seguo l'esempio di Bossi"

Dopo le dimissioni di Bossi e Monica Rizzi, Boni lascia l'incarico: "Se Umberto Bossi fa un passo indietro, diviene un imperativo morale per me seguirlo"

Lega, pure Boni si dimette: "Seguo l'esempio di Bossi"

Continua il terremoto in Regione Lombardia, continuano le "pulizie" in casa Lega. All'indomani della decisione del consigliere leghista Monica Rizzi di fare un passo indietro, anche Davide Boni, che è indagato per corruzione, ha deciso di dimettersi da presidente del Consiglio regionale: "Se Umberto Bossi fa un passo indietro, diviene un imperativo morale per me seguirlo".

Le dimissioni in casa Lega arrivano tutte a stretto giro. L'ex ministro dell'Interno, ora triumviro del Carroccio, Roberto Maroni lo aveva promesso: "Pulizia, pulizia, pulizia". Così, una dopo l'altra sono arrivate le prime dimissioni. A dare l'esempio ci ha pensato il figlio del Senatùr, Renzo Bossi. "Senza che nessuno me l’ha chiesto faccio un passo indietro in questo momento di difficoltà, do l’esempio", ha commentato Bossi Jr. lo scorso 9 aprile dopo aver fatto un passo indietro. Ieri è toccato alla Rizzi. "Nonostante siano chiuse le inchieste che mi vedevano coinvolta ed addirittura vi è stata la remissione della denuncia per dossieraggio nei miei confronti - ha spiegato la Rizzi - alla richiesta del mio partito di fare un passo indietro rispondo 'obbedisco', come ho fatto nel 2010 per candidare Renzo Bossi e in tutti questi 24 anni di Lega Nord". Oggi è toccato al presidente del Consiglio regionale della Lombardia spiegando di aver fatto un passo indietro per "agevolare una serena condizione politica" per il Carroccio.

La voce delle dimissioni di Boni, che da giorni circolava negli ambiente regionali, diventa ora un dato di fatto. Da parte della Lega non sono mai arrivate pressioni per le dimissioni di Boni al quale, durante l'incontro di ieri al quartier generale di via Bellerio, gli è stata data carta bianca. È, infatti, lo stesso esponente lumbard a precisare che la decisione del passo indietro è stata presa "in totale autonomia" e "in assenza di qualsivoglia nuovo elemento riguardante le indagini che mi hanno mio malgrado coinvolto". Una decisione detatta dell’esempio dato da Umberto Bossi. "Se ha fatto un passo indietro lui - ha spiegato Boni - diviene un imperativo morale per me seguirlo".

Il passo indietro di oggi chiude la polemiche per le mancate dimissioni di Boni dopo essere stato indagato per corruzione e finanziamento illecito dei partiti agli inizi di marzo.

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