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Lega, quei regalini del partito ai senatori

Nelle carte dell'ex cassiere del gruppo leghista al Senato Stiffoni benefit per 100mila euro a Pasqua. E a Natale 50mila

Lega, quei regalini del partito ai senatori

Roma - Una Pasqua nera per la Lega, travolta dallo scandalo dei soldi, ma una Pasqua sere­na­almeno per i conti correnti dei senatori le­ghisti. I quali, pochi giorni prima che via Belle­rio fosse pe­rquisita dai carabinieri e Bossi si di­mettesse da segretario, sotto il fuoco del dos­sier sui presunti (l’inchiesta è in corso)denari presi dal partito per«The Family»,si sono visti bonificare dal partito(precisamente, dalcon­to del gruppo Lega al Senato) la bellezza di 100mila e 800 euro, come cadeau di Pasqua. Vale a dire 4.200 euro a testa, una gradita sor­presa nell’ovetto pasquale, disposta ovvia­mente dal capogruppo Bricolo. Ventisette bo­nifici a fronte di nessuna spesa, senza giustifi­cativo, al di là di una orale e generica destina­zione per «attività politiche». Di fatto uno sti­pendio extra per il mese di marzo, nel pieno dell’inchiesta sull’uso disinvolto dei fondi pubblici da parte della Lega.

È avvenuto lo stesso anche per i 60 deputati della Lega? O i senatori leghisti godono di un trattamento economico privilegiato? Misteri che si scioglieranno quando saranno i magistrati a indaga­re sulle carte raccolte dall’ex tesoriere Stiffoni, buttato fuo­ri dalla Lega e ora senatore del gruppo Misto. Comun­que, il regalo di Pasqua è non èunanovitàperiparlamenta­ri della Lega. Nel 2011 i sena­tori di Bossi avevano ricevu­to 3mila euro a testa, sempre con bonifico. Ma ci sarebbe anche un regalo natalizio, raccontato stavolta dallo stes­so Stiffoni al Gazzettino . Cioè 2mila euro ai senatori, sempre extra stipen­dio, girati ai senatori sotto forma di otto buoni «Mediaworld»da 250 euro (50mila euro in tut­to). Ma l’avvocato Mazzatorta, senatore suc­ceduto a Stiffoni nell’incarico di tesoriere, smentisce tutto, indignato. «Cercare di far passare come regalia l’acquisto di materiale informatico, che invece è e resterà di proprie­tà del gruppo, è l’ulteriore maldestro tentati­vo di coprire le proprie gravi responsabilità al­zando polveroni e gettando fango su altri. Stiffoni è stato espulso per le gravi irregolari­tà da lui compiute.

E l’indagi­ne inte­rna sta facendo emer­gere che le irregolarità vanno ben oltre quelle confessate». Per i 100mila e 800 euro pa­squali, però, si pone un pro­blema: i fondi dei gruppi par­lamentari, diversamente dai rimborsi elettorali, hanno un vincolo d’uso, nel senso che sonoerogatipercoprirel’atti­vitàparlamentaredeisenato­ri, e dovrebbero essere spesi solo in quel sen­so. Ecco perché l’ex tesoriere lancia l’accusa pesantissima: «Se devo essere condannato per peculato, stessa sorte dovrebbe toccare a tutti i senatori della Lega». A Palazzo Madama la crisi non si sente. Perché i soldi extra dei senatori leghisti si ag­giungonoadaltri benefit giàprevisti. Nellabu­sta paga dei senatori c’è infatti già la diaria co­me «rimborso spese di soggiorno» (3.500 eu­ro mese), poi un «rimborso delle spese per l’esercizio del mandato» (2.090 euro mensi­li), e infine un «rimborso forfettario delle spe­se generali » (altri 1.650 euro mensili). Serviva anche il regalo di 4.200 euro a Pasqua? Con­tando poi che il resto delle spese ( cene, viaggi, hotel) le sostiene il tesoriere del gruppo. Ad esempio, le molte cene che i vertici leghisti hanno fatto a Roma col banchiere Ponzelli­ni ( da poco arrestato per tangenti) sono sta­te pagate da Stiffoni. Poi, i capigruppo han­no poi una carta di credito per pagare le spe­se di rappresentanza. Che però negli anni sembrano lievitate, visto che l’ex capogrup­po alla Camera, Reguzzoni, ha speso in un anno e mezzo con la carta del gruppo (spese tutte giustificate) 90mila euro, mentre Ro­berto Castelli, capogruppo al Senato dal 2006 al 2008, spese solo mille euro. Si vede che la vecchia Lega era più spartana (la nuo­va Lega 2.0 punta a tornare a quegli stan­dard, così spera la base leghista...).

Nel me­morial­e di Stiffoni si parla anche di un contri­buti mensili per l’affitto di case a Roma, a be­neficio di alcuni senatori. Si capirà qualcosa in più quando i consulenti della Price Wate­rhouse Cooper consegneranno il rapporto sui conti della Lega al Senato.

Roba di giorni.

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