Cronache

Le leggi sui cani? Tutte da rivedere

Il decreto confermato dal ministro prevede guinzaglio, museruola e niente razze aggressive per i pregiudicati

Le leggi sui cani? Tutte da rivedere

Il 6 settembre, sulla Gazzetta Ufficiale, è stata pubblicata l'ordinanza del ministero della Salute sul rapporto cane /uomo. A una prima e rapida lettura pare che non ci sia molto di nuovo. Si tratta della reiterazione di vecchie ordinanze e decreti con una maggiore responsabilizzazione del proprietario che ora diventa anche l'eventuale affidatario di un animale di proprietà altrui. Forse per la prima volta si cita l'obbligo , per chi desidera un cane, di assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche e questo è importante. Viene ribadito l'obbligo di raccogliere le feci, e quindi «avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse». Questo è un passo eccellente, ma solo se ci saranno sanzioni adeguate, perchè chi non ama particolarmente i cani, spesso si appella (giustamente) al grado d'inciviltà degli italiani che non raccolgono le deiezioni dei propri quattrozampe. Ancora una volta si accomunano tutti i cani sotto una stessa bandiera, ignorando quanto è sotto gli occhi di tutti. Il recentissimo episodio dell'anziana messinese morta a causa dei morsi del Dogo argentino di famiglia dovrebbe invece fare riflettere sul fatto che questi incidenti mortali, che colpiscono anziani e bambini, sono causati da un numero molto ristretto di razze verso le quali il mondo intero ha preso qualche tipo di provvedimento. Solo noi insistiamo a parificare la pericolosità di un Rottweiler con quella di un Volpino. Oltre tutto, per prevenire danni a persone o animali l'ordinanza impone regole severe per i luoghi pubblici, mentre è noto agli esperti che le aggressioni mortali avvengono quasi sempre in ambito familiare. A proposito delle aggressioni gravi, che sono gli eventi più impressionanti, le regole che abbiamo adesso e che l'ordinanza ribadisce, non funzionano. Un esempio capitato ad amici pochi giorni fa. Un cane di tredici anni, grossa taglia, improvvisamente e apparentemente senza ragione, morde severamente un bambino di tre anni(con cui aveva giocato dalla nascita) cui vengono applicati diversi punti di sutura. Esce il veterinario pubblico, il quale, in base a un punteggio, ordina al proprietario di seguire un corso di addestramento per ottenere il patentino. Il proprietario, che pure adora il cane, è terrorizzato da una possibile altra aggressione, magari mortale. Piuttosto che sapere il proprio cane anziano nella gabbia di un canile a finire la sua vita miseramente ne chiede l'eutanasia. Non si può, perchè il punteggio assegnato è ancora basso e lo costringe o a fare il famoso corso o a disfarsi del cane .

E se mentre va a scuola il cane devasta il bambino? So che gli animalisti (estremisti) non vogliono sentir parlare di eutanasia, ma se io dovessi sapere la mia sedicenne e malata Lulù (che dorme ogni notte sul mio letto) nella fredda gabbia di un gattile, la preferirei morta.

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