Cronache

"È il pontefice di tutta l'umanità, giusto che guardi in faccia gli ultimi"

L'ex ministro Gianfranco Rotondi: "Ci sono nel mondo sofferenze più grandi della nostra"

"È il pontefice di tutta l'umanità, giusto che guardi in faccia gli ultimi"

Roma - «La visita di papa Francesco a Lampedusa è coerente con il messaggio del Santo Padre, di una Chiesa dalla parte dei poveri dalla parte degli ultimi e quindi niente auto di lusso per i preti e viaggi controcorrente per il pontefice». Gianfranco Rotondi, ex ministro per l'Attuazione del programma del governo Berlusconi e deputato del Pdl, sta dalla parte di Bergoglio. Lui, politico profondamente cattolico, contrariamente a Migdi Cristiano Allam non trova che ci sia nulla di strano nel visitare per primi gli ultimi tra gli ultimi del nostro Paese.

Allam sostiene che andare a rendere omaggio ai clandestini sbarcati dai barconi equivale a legittimare la clandestinità e quindi un reato.
«Intanto a Lampedusa i clandestini ce li accompagna lo Stato italiano che umanamente e cristianamente li assiste. Lampedusa non è un lager, tutt'altro, è un luogo in cui uno Stato che fa rispettare le leggi si fa anche carico di un trattamento umanitario nei confronti di chi è spinto a infrangerle dalla disperazione. Detto questo, ci sta che un Pontefice che esprime un messaggio rivolto all'umanità e quindi al mondo vada a guardare negli occhi la sofferenza e faccia sentire a chi soffre la Chiesa vicina».

Quindi non spetta al pontifice stabilire ciò che è legale e ciò che non lo è...
«Non è il suo mestiere. Le dico questo: se Giovanni Paolo II si fosse attardato in questioni diplomatiche avremmo ancora il comunismo nell'Europa dell'Est».

Però è vero che anche noi italiani e cattolici stiamo attraversando un periodo di sofferenze. Non avremmo meritato un gesto di vicinanza da parte del pontefice?
«Noi italiani attraversiamo un periodo di declino ma pesiamo le parole. C'è nel mondo una povertà che significa assenza totale di cibo, morte per denutrizione. Tutto questo nel nostro Paese non c'è. Il Santo Padre è il Papa di tutti, dei lavoratori italiani che non posso assicurare ai figli le stesse certezze che hanno ricevuto dai loro genitori, ma è anche il Papa di quelli che entrano nella domenica senza tramonto perché non hanno da mangiare».

Quindi ci sono gli ultimi e ci sono i penultimi?
«La Chiesa deve stare dalla parte degli ultimi e gli ultimi sono quelli che non hanno cibo o che perdono la vita perché nel loro Paese non c'è pace. E comunque sono discussioni per fortuna inutili».

Perché inutili? E perché per fortuna?
«Perché per fortuna abbiamo un pontefice che non si avvale di consulenti; quindi tutto il nostro scaldarci a dispensare consigli è abbastanza inutile. E comunque tutto ciò mi ricorda un giochino della nostra politica».

Quale?
«È il giochino del “ben altro”. Quando una cosa non ci piace suggeriamo sempre una cosa che forse è meglio».

E il “benaltrismo”, si sa, è un modo per sottrarsi a ogni giudizio e smontare chi prova a fare qualcosa.

Commenti